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La Monsanto Semina Terrore (Ultima parte)
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Fin dall'inizio ci sono stati consumatori fortemente esitanti sul bere latte da mucche iniettate con ormoni artificiali. Questo è uno dei  motivi  delle tante battaglie intentate dalla Monsanto contro produttori di latte e controllori circa le parole messe sulle etichette dei cartoni del latte. Almeno due latterie ed una cooperativa sono state denunciate per le etichette.

Quelli contrari agli ormoni artificiali hanno spinto per delle etichette obbligatorie su tutti i  prodotti lattiero-caseari, ma la FDA si è opposta ed ha anche intrapreso delle azioni contro latterie che etichettano il loro latte "senza-BST". Dato che il BST è un ormone naturale presente in tutte le mucche, comprese quelle non iniettate con il prodotto artificiale della Monsanto, la FDA ha obiettato che nessun produttore può affermare che il suo latte è senza BST. La FDA ha quindi emanato delle direttive che permettevano ai produttori di etichettare il loro latte come " da mucche non-addizionate," qualora sul cartone fosse anche indicato che degli additivi artificiali non avrebbero modificato il latte da nessun punto di vista. Così i cartoni del latte di Kleinpeter, per esempio, hanno sul davanti una etichetta che dice che il latte proviene da mucche non iniettate con rBGH, e sul retro una dicitura spiega che : "Studi governativi non hanno evidenziato alcune differenza significativa fra il latte derivato da mucche iniettate con rBGH e non iniettate." Ma neanche questo è abbastanza per la Monsanto.

Il Prossimo campo di Battaglia

Dato che sempre più produttori di latte pubblicizzano il proprio latte come "SENZA rGBH", la Monsanto è partita all'attacco. Il suo tentativo di spingere la FTC ad investigare su quello che la Monsanto definisce "procedure fuorvianti" dei produttori di latte, che cercano di prendere le distanze dall'ormone artificiale prodotto dalla multinazionale, è stato solo l'ultimo dei colpi sparati a salve a livello nazionale. Ma dopo aver valutato la posizione della Monsanto, la Divisione Pratiche Pubblicitarie della FTC ha deciso, nell'agosto del 2007,  che "un'azione investigativa e di controllo ufficiale  non è attualmente necessaria." L'ente ha sì rilevato alcuni casi nei quali i produttori avevano " fatto dichiarazioni infondate sulla salubrità e sicurezza ", ma si trovavano sopratutto su siti web e non sui cartoni.

La FTC ha anche stabilito che le latterie che la Monsanto aveva segnalato, riportavano tutte le avvertenze circa il fatto che la FDA non avesse rilevato differenze significative nel latte di mucche trattate e non con l'ormone artificiale. Fermati a livello federale, quelli della Monsanto spingono per azioni a livello di singolo stato. Nell'autunno del 2007, il segretario all'agricoltura delle Pennsylvania, Dennis Wolff, ha emanato una legge che proibiva ai produttori di latte di stampare contenitori del latte con etichette che indicavano di produrre senza ormoni artificiali. Wolff disse che una tale etichetta implica che il latte degli altri non è sicuro, ed ha sottolineato che il latte privo di addizionati viene un prezzo ingiustificatamente più alto, tipiche argomentazioni della Monsanto. La proibizione doveva diventare operativa nel febbraio 2008.

L'operato di Wolff creò una reazione furiosa da parte dei consumatori arrabbiati, sia in Pennsylvania che oltre i confini dello stato. La reazione a livello di lettere, email e telefonate fu così intensa, che il governatore della Pennsylvania, Edward Rendell, fermò e contraddisse il suo segretario all'agricoltura, dicendo : "Il pubblico ha diritto ad una completa informazione sul come venga prodotto il l atte che compera."

Su questo tema, la marea si è girata contro la Monsanto. I prodotti lattiero-caesari biologici, privi di rBGH, crescono vertiginosamente di popolarità. Catene di supermercati quali Kroger, Publix e Safeway, li stanno prediligendo. Anche altri distributori si sono allontanati dai prodotti rBGH, fra di essi Starbucks, che ha eliminato tutti i prodotti da latte rBGH.  Benchè la Monsanto abbia una volta dichiarato che il 30% delle mucche da latte americane è trattato con rBGH, la percentuale attuale si ritiene sia molto inferiore.

Non pensiate però di aver battuto la Monsanto. Azioni simili a quella agita in Pennsylvania sono state lanciate anche in altri stati inclusi New Jersey, Ohio, Indiana, Kansas, Utah e Missouri. Un gruppo di agricoltori organizzato dalla Monsanto e non per niente denominato 'Agricoltori Americani per il Progresso e la Conservazione della Tecnologia',  sta guidando le azioni in molti stati. Si autodescrivono come una "organizzazione di produttori" che deplora "tattiche di etichettatura e di vendita discutibili " da parte di operatori che hanno convinto alcuni consumatori di " scappar via dai cibi che usano le nuove tecnologie. " Questi agricoltori organizzati ricorrono alla stesso studio di pubbliche relazioni di St. Louis al quale ricorre la Monsanto : Osborn & Barr. Un portavoce della Osborn & Barr ha detto al The Kansas City Star, che lo studio stava facendo tutto il lavoro pro bono, gratuitamente.

Anche se le azioni della Monsanto volte a modificare le etichettature non sono andate lontano, non c'è nulla che possa impedire ai dipartimenti dell'agricoltura a livello di stati di imporre limitazioni alle etichettature ai singoli produttori.

Oltre a ciò, la Monsanto ha alleati le cui fanterie eserciteranno  senza alcun dubbio pressioni su quei produttori di latte che non usano l'ormone artificiale della Monsanto. Jeff Kleinpeter le conosce, anche lui. Un giorno ha ricevuto una telefonata dall'uomo che stampava le etichette per i suoi cartoni del latte, che gli chiese se avesse visto l'attacco alla Latteria Kleinpeter che era stato messo su internet. Kleinpeter andò online e visitò il sito StopLabelingLies [ BastaEtichetteBugiarde, ndt ],  che sosteneva di "aiutare i consumatori pubblicizzando esempi di etichette, per cibi ed altri prodotti, false e fuorvianti." Lì, non c'è da stupirsi, Kleinpeter ed altri produttori di latte, che non usavano l'ormone della Monsanto, erano accusati di fare affermazioni fuorvianti al fine di vendere il proprio latte.

Sul sito web non erano specificati nè indirizzi nè numeri di telefono, ma solo una lista di gruppi che apparentemente contribuivano all'esistenza del sito e le cui tematiche spaziavano dal denigrare l'agricoltura biologica al minimizzare l'impatto del riscaldamento globale. "Criticavano persone come me per il fatto che facciamo quello che abbiamo il diritto di fare, che siamo dovuti passare attraverso un ente governativo per fare ,"  dice Kleinpeter. "Non siamo riusciti ad arrivare alla fonte del sito e fargli apportare le correzioni dovute."

Come è saltato fuori, il sito annovera fra i suoi sostenitori Steven Milloy, il commentatore della "scienza spazzatura" per la FoxNews.com ed operatore di junkscience.com, che sostiene di smascherare "dati scientifici, ed analisi, fasulli." Non stupisce che agli inzi della sua carriera, Milloy, che si autodefinisce "spazzino", fosse un lobbyista ufficiale della Monsanto.

Donald L. Barlett and James B. Steele (Maggio 2008)

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla

Fonte >  Vanity Fair

Originale >
  Monsanto’s Harvest of Fear

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