La minaccia russa alla via per le fornitura NATO in Afghanistan
The Times
27 Agosto 2008
La Russia è come se ieri (25 ago 2008) avesse calato un asso in questa strategica "partita di poker" con l'Occidente, quando ha minacciato di sospendere l'accordo che consente alla NATO di portare rifornimenti ed equipaggiamenti in Afghanistan attraverso la Russia e l'Asia centrale.
L'accordo fu acceso in un summit NATO ad aprile scorso per fornire una via alternativa, per le forniture, a quella tra la capitale afghana e il confine pakistano, la quale è stata continuamente attaccata da militanti su entrambi i lati della frontiera quest'anno.
Zamir Kabulov, l'ambasciatore russo in Afghanistan, ha detto al "The Times", nel corso di un'intervista, che egli credeva ormai cessato l'accordo perchè la Russia aveva sospeso la cooperazione militare con la NATO la scorsa settimana visto il supporto, dato dall'organizzazione atlantica, alla Georgia.
Alla domanda se fosse stata la decisione della Russia il reale motivo della cessazione dell'accordo, ha risposto: “Certamente. Perchè no? Se si sospende la cooperazione militare, questa e' cooperazione militare”.
Il sig. Kabulov ha anche lasciato intuire che la presa di distanze (della NATO dalla Russia) sulla situazione Georgiana può portare la Russia stessa a rivedere gli accordi che consentono ai membri della NATO l'uso dello spazio aereo russo e il mantenimento delle loro basi negli stati ex-sovietici dell'Asia centrale (quelle situate in Uzbekistan, Kyrgyzstan e Tajikistan).
“Nessun individuo dotato di buon senso può aspettarsi di cooperare con la Russia in una parte del mondo, mentre da un'altra cerca di contrastarla” ha detto Kabulov. Le sue osservazioni sono probabilmente mirate a mettere in allarme i comandanti NATO perchè i talebani hanno bersagliato le vie di rifornimento dell'alleanza quest'anno, con le stesse tattiche usate contro i britannici nel 1841 e contro l'Unione Sovietica due decenni fa.
La NATO importa in Afghanistan all'incirca il 70 per cento del suo cibo, carburante, acqua ed equipaggiamenti dal Pakistan, tramite il passo di Khyber, e quasi tutto il resto viene aviotrasportato attraverso lo spazio aereo russo tramite le basi in Asia centrale.
Non è ancora cominciato l'utilizzo del cosiddetto "corridoio Nord" perchè l'accordo – Riguardante rifornimenti non militari più quelli militari non letali – è ancora da definire con i paesi del centro-Asia coinvolti. La necessità per una via alternativa è tornata al centro dell'attenzione dopo i recenti attacchi a convogli di rifornimenti della NATO, incluso quello che ha distrutto 36 cisterne di combustibile in una città sul confine nord-occidentale Pakistano, lo scorso marzo.
Quattro turbine per elicotteri americani del valore di almeno $13 milioni (7 millioni di sterline) sono andate perse sulla via tra Pakistan e Kabul lo scorso Aprile. La settimana scorsa i militanti hanno ucciso 10 soldati francesi sulla stessa strada a 30 miglia da Kabul.
Gli ufficiali occidentali temono che attacchi simili possano aumentare nell'attuale situazione di crisi di potere in Pakistan, creata dalle dimissioni di Pervez Musharraf da presidente la settimana scorsa, e dal collasso della coalizione di governo, ieri.
Vladimir Putin, il Presidente, ora Primo Ministro della Russia, fu il primo capo straniero a telefonare al presidente Bush dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001, ed ha supportato la guerra al terrore sin dall'inizio. Il Cremlino ha timori riguardanti la diffusione dell'estremismo islamico in Asia centrale e nelle regioni musulmane della Russia, specialmente Cecenia, dove ha combattuto due guerre coi ribelli musulmani negli anni '90.
Comunque, molti ufficiali russi hanno amari ricordi della sconfitta Sovietica in Afghanistan e forti riserve in merito alla presenza americana in Asia centrale, che vedono come loro cortile strategico. “Non è interesse russo che la NATO venga sconfitta lasciando sul tavolo tutti questi problemi aperti", ha detto il sig. Kabulov, che ha lavorato all'ambasciata sovietica a Kabul dal 1983 al 1987.
“Preferiamo che la NATO completi il suo lavoro e poi lasci questa geografia inospitale". “Ma, allo stesso tempo, saremo gli ultimi a lamentarci della partenza della NATO.” Un portavoce NATO ha rifiutato di rispondere ai commenti di Kabunov ed ha detto che la Russia non ha informato ufficialmente l'alleanza atlantica di alcuna intenzione di annullare l'accordo sul "corridoio Nord".
Jeremy Page, da Kabul
Tradotto da un lettore di EFFEDIEFFE.com
Fonte > The Times | 26 agosto