La madre di tutti i casini
CounterPunch
25 Luglio 2008
I Repubblicani stanno mandando in giro su Internet la foto di un bel bimbo sulla cui maglietta si legge: “Il casino nei miei pantaloni è niente in confronto al casino che faranno i Democratici se vinceranno il 2 novembre.”
Si può soltanto restar stupiti dalla nonchalance di questo messaggio: ma i Repubblicani si rendono conto oppure no dei casini fatti dal regime di Bush? E’ impossibile immaginare casino più immane. Come risultato diretto delle bugie e degli inganni Repubblicani i Repubblicani ci hanno portato in guerra in due paesi, e potrebbero piombarci in altre due, in Iran ed in Pakistan, prima ancora di novembre. Ci siamo alienati l’intero mondo mussulmano, e anche buona parte del resto.
Il dollaro, un tempo potente, ha perso il 60% del proprio valore contro l’euro e sta perdendo il proprio ruolo di valuta di riserva. Le politiche Repubblicane hanno fatto salire il prezzo del petrolio e dell’oro del 400%. L’inflazione è in doppia cifra, l’occupazione sta crollando.
L’economia Repubblicana del XXI° secolo non è stata capace di creare nuovi posti di lavoro per gli americani, se si eccettuano gli impieghi domestici a basso salario, come cameriere, baristi, commessi, inservienti ospedalieri. La “deregulation” Repubblicana ha portato frodi nel campo dei mutui su ipoteca, e pericolosi strumenti finanziari che hanno fatto crollare il mercato abitativo, ponendo un milione e più di proprietari di case di fronte allo sfratto forzoso. Il sistema finanziario è nel caos e potrebbe crollare per insolvenza. I deficit commerciali e di bilancio sono esplosi; il deficit commerciale degli USA è più grande del deficit combinato di tutti i paesi in deficit del mondo.
Gli USA non possono più finanziare le proprie guerre o il proprio governo, e contano sui prestiti stranieri per continuare a funzionare giorno dopo giorno. Per pagare i propri consumi gli USA stanno vendendo i propri cespiti, aziende, proprietà immobiliari, strade a pedaggio, tutto quel che si può, agli stranieri.
I Repubblicani hanno calpestato la Costituzione, il Congresso, i tribunali e le libertà civili con scarponi chiodati. I Repubblicani hanno detto chiaramente che ritengono che le nostre libertà civili ci rendano poco sicuri, visione esattamente opposta a quella dei nostri Padri Fondatori; eppure i Repubblicani si ritengono il Partito Patriottico.
I Repubblicani hanno violato proibizioni scaturite dal Processo di Norimberga sui crimini di guerra, ed hanno violato la Convenzione di Ginevra, in quanto a torture e maltrattamenti di prigionieri. Il disprezzo dei Repubblicani per i diritti umani è pari a quello dei più grandi tiranni della storia.
I Repubblicani hanno gettato le fondamenta di uno stato di polizia. Sono certo che anche i Democratici faranno un casino; ma riusciranno a battere questo record? Dobbiamo cacciare definitivamente i Repubblicani fuori dal potere, oppure non avremo più un paese che anche i Democratici possano incasinare.
Dico tutto ciò come persona che ha fatto per il Partito Repubblicano tanto quanto chiunque altro. Ho collaborato a studiare e rendere effettiva una politica economica che curasse la stag-flazione e riportasse i Repubblicani, dopo l’affare Watergate, nella competizione politica.
Se avessi avuto la sfera di cristallo ed avessi potuto vedere che, sotto l’insegna del libero commercio, i Repubblicani avrebbero permesso ai dirigenti delle grandi aziende di pagarsi milioni di dollari in “compensi per risultati ottenuti” mentre buttavano a mare la propria forza lavoro americana assumendo, al loro posto, lavoratori stranieri, distruggendo così le aspirazioni e le carriere di milioni di americani, non avrei mai aiutato i Repubblicani.
Se la sfera di cristallo mi avesse rivelato che un Partito Repubblicano imbastardito dai neo-conservatori avrebbe lanciato guerre di pura e semplice aggressione contro paesi che non costituivano alcuna minaccia agli Stati Uniti avrei urlato i miei avvertimento molto prima. Il Partito Repubblicano imbastardito è la più grande minaccia che l’America si sia mai trovata ad affrontare; lasciate che vi spieghi perché. Quanti Repubblicani potete nominare, che rispettino e onorino la Costituzione? Ci sono Ron Paul, Bob Barr, e poi chi altri? La schiera di Repubblicani che sostengono la Costituzione si assottiglia rapidamente.
Il motivo è che i Repubblicani vedono la Costituzione come uno strumento che coccola i criminali e i terroristi. I Repubblicani pensano che la Costituzione debba essere messa da parte quando si tratti di malfattori e lasciata funzionare per tutti gli altri. Ma senza la Costituzione avremmo soltanto la parola del governo a dirci chi è un malfattore.
E sarebbe la parola di quello stesso infallibile governo che ci ha detto che Saddam Hussein possedeva armi di distruzione di massa che stava ad un passo dall’usare contro l’America; lo stesso infallibile governo che ci ha detto che a Guantanamo erano custodite “le 770 persone più pericolose attualmente viventi” e poi, dopo averli defraudati di cinque anni di vita, ne ha silenziosamente rilasciati cinquecento perché erroneamente identificati.
I Repubblicani credono che gli Stati Uniti siano il sale della terra, e che l’egemonia americana sul resto del mondo sia non solo giustificata dalla nostra grande virtù, ma anche necessaria per la nostra salvezza. Un popolo così pieno arroganza è incapace di giudizio; un popolo così incapace di giudizio non dovrebbe mai avere il potere.
I Repubblicani non altra simpatia che per i propri simili; quanti Repubblicani conoscete cui importi qualcosa delle condizioni di vita dei poveri, dei disoccupati, di coloro che non hanno l’assicurazione medica? I programmi di governo che i Repubblicani sono sempre inflessibili nel tagliare sono quelli che aiutano quella parte di popolo che ha bisogno di aiuto.
Devo ancora sentire qualcuno dei miei amici Repubblicani esprimere una qualche forma di preoccupazione per il milione e duecentomila Irakeni morti sinora, e per gli altri quattro milioni che adesso sono dei profughi, come risultato della gratuita invasione di Bush. Molti mi dicono che la colpa di due guerre, di cinque e sei anni, è di quei mosci di americani “che non hanno le palle che servono” per vincere.
Uccidere e rendere profuga un quarto della popolazione Irakena è semplicemente il moscio risultato di una popolazione priva di testosterone. I Veri Americani li avrebbero già uccisi tutti. I patriottici “machos” Repubblicani sono felicissimi che la politica estera degli USA sia controllata da Israele. Le chiese Repubblicane evangeliche “Cristiane” insegnano ai propri fedeli che lo scopo dell’America nel mondo è di servire Israele; e sono costoro a sventolare le bandiere.
Quelli di noi che pensano che l’America sia la sua Costituzione, e che lealtà significhi lealtà alla Costituzione, non a chi sia in carica o ad un partito politico o ad un paese straniero, dai Repubblicani sono considerati “anti-Americani”. Neo-conservatori del calibro di Billy Kristol sostengono che la lealtà al paese significhi lealtà al governo; in questo modo, criticare il governo per aver lanciato guerre di aggressione ed aver violato le libertà civili protette dalla costituzione è, secondo i neo-cons, un atto sleale.
Nella visione neo-con non c’è posto per le voci dei cittadini: il governo decide ed i bravi cittadini sostengono le decisioni del governo. Nel sistema politico neocon non c’è libertà, non c’è democrazia, non c’è dibattito; i dissidenti sono dei traditori.
Commentary, la rivista neo-con, pretenderebbe che il New York Times venisse incriminato per aver detto agli americani che il regime di Bush era stato scoperto a violare la legge USA, specificamente la Legge sulla Sorveglianza dei Servizi Segreti per l’Estero (FISA), per aver fatto spiare cittadini americani senza aver ottenuto le autorizzazioni previste dalla legge.
Notate bene che i neo-con ritengono atto criminale da parte di un giornale dire ai propri lettori che il loro governo li sta spiando illegalmente.
Giudicando dal loro comportamento anche un gran numero di Democratici condivide la visione neo-con; conseguentemente i Democratici non presentano un profilo granché differente. Hanno condiviso la visione che i profitti aziendali e la guerra al terrorismo hanno la precedenza su qualsiasi altra cosa: non hanno usato al Congresso il potere che l’elettorato aveva loro dato nelle elezioni del 2006.
Comunque i Democratici o, perlomeno alcuni fra loro, si preoccupano per la Costituzione: se non fosse stato per i Democratici nominati alle corti federali ed all’Unione per le Libertà Civili Americane (ACLU, un’organizzazione essenzialmente Democratica), il regime Bush avrebbe già completamente distrutto le nostre libertà civili.
In effetti ci sono alcuni Democratici dal “cuore sanguinante” che effettivamente si preoccupano delle sofferenze di popoli che non conoscono, e che pensano che abbiamo degli obblighi nei confronti del nostro prossimo. Ma avete mai sentito parlare di un Repubblicano col “cuore sanguinante”?
Per tradizione i Democratici si sono sempre opposti ogni volta che le leggi hanno soltanto fatto sì che i ricchi si appropriassero di tutti gli incrementi di guadagno dell’economia; potrebbe essere che ci sia rimasto ancora qualche Democratico di questo tipo.
Guardando il casino fatto dai Repubblicani personalmente dubito che i Democratici, per quanto possano impegnarsi, riusciranno ad eguagliarlo.
Paul Craig Roberts
(Vice-Segretario al Tesoro nel primo mandato Reagan. Editore Associato del Wall Street Journal. Ha avuto numerosi incarichi accademici presso università americane; è stato insignito della Legion d’Onore dal presidente Mitterand; è autore di numerosi libri, fra cui “La tirannia delle buone intenzioni”, scritto assieme a Lawrence Stratton)
Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Arrigo de Angeli
Fonte > CounterPunch | 22/7/2008