Israele sta commettendo crimini di guerra
The Wall Street Journal
13 Gennaio 2009
Le violazioni di Hamas non sono una giustificazione per le azioni di Israele
L'assalto che Israele sta dando alla Striscia di Gaza non può essere giustificato come autodifesa. Esso, piuttosto, comporta serie violazioni del diritto internazionale, e include crimini di guerra. I principali leader politici e militari israeliani potrebbero diver rispondere per le loro offese, e venir perseguiti da un tribunale internazionale, o dalle nazioni che praticano una giurisdizione universale per gravi crimini internazionali. Anche i combattanti di Hamas hanno violato le leggi del combattimento, ma i loro misfatti non giustificano le azioni di Israele.
La Carta delle Nazioni Unite ha mantenuto il tradizionale diritto di uno stato di reagire contro un "attacco armato" da parte di un altro stato. Questo diritto si è evoluto fino a comprendere attori che non siano stati, che operino al di là dei confini dello stato che rivendica la propria autodifesa, e presumibilmente questo si applica a Hamas. Tuttavia, un attacco armato comporta serie violazioni della pace. Piccole schermaglie sui confini sono comuni nei punti di conflitto, e se venissero tutte considerate attacchi armati, anche considerando che i fatti in questione sono spesso opachi e non verificabili, gli stati potrebbero facilmente sfuttarle per lanciare guerre di aggressione. Il che è esattamante quanto Israele sembra stia cercando di fare oggi.
Israele non aveva subito un "attacco armato" immediatamente prima del suo bombardamento della Striscia di Gaza. Fin dal primo lancio di razzi Kassam su Israele nel 2002, Hamas e altri gruppi Palestinesi hanno rovesciato migliaia di razzi e granate su Israele, causando due dozzine di vittime e una paura diffusa. Questi, essendo attacchi indiscriminati sui civili, erano crimini di guerra. Più o meno nello stesso periodo, le forze israeliane hanno ucciso più o meno 2700 Palestinesi a Gaza attraverso assassini mirati, bombardamenti aerei, raid di penetrazione, eccetera, secondo il gruppo israeliano per i diritti umani B'Tselem.
Ma il 19 Giugno 2008 Hamas e Israele hanno iniziato una tregua di sei mesi. Nessuna delle due parti ha perfettamente aderito. Israele ha sostanzialmente rifiutato di allentare il soffocante assedio su Gaza, imposto fin dal Giugno 2007. Hamas ha tollerato il lancio di qualche sporadico razzo - di solito dopo che Israele uccideva o imprigionava membri di Hamas in Cisgiordania, dove la tregua non era applicata. A seconda del rapporto che si legge, o nessuno o 1 israeliano è rimasto ucciso dai razzi, nei sei mesi precedenti questo attacco.
Poi Israele ha rotto la tregua il 4 Novembre, compiendo un raid sulla Striscia di Gaza e uccidendo un Palestinese. Hamas ha reagito con il lancio di razzi; Israele ha ucciso altri 5 Palestinesi. Nei giorni seguenti, Hamas ha continuato con il lancio dei razzi - tuttavia ancora nessun israeliano è morto. Israele non può sostenere di agire per autodifesa contro questa escalation, perchè è stata provocata dalla stessa violazione di Israele.
Un attacco armato non giustificato per autodifesa costituisce una guerra di aggressione. Secondo i Principi di Normiberga, affermati dalla risoluzione 95 delle Nazioni Unite, l'aggressione è un crimine contro la pace.
Israele ha anche fallito nel discriminare adeguatamente tra obiettivi civili e non civili. Gli F16 e gli elicotteri Apache israeliani, di fabbricazione americana, hanno distrutto moschee, le sedi dei ministeri dell'educazione e della giustizia, una università, prigioni, tribunali e stazioni di polizia. Queste istituzioni erano parte della infrastruttura civile di Gaza. E quando vengono colpite istituzioni non militari, i civili muoiono. Molti di quelli che sono stati uccisi la settimana scorsa erano giovani reclute della polizia senza alcun ruolo militare. I dipendenti civili del governo guidato da Hamas meritano la protezione della legge internazionale come tutti gli altri. L'ideologia di Hamas - i cui dipendenti possono condividere o non condividere - è detestabile, ma le nazioni civili non uccidono la gente solo per quel che pensa.
Gli attacchi deliberati su civili che non corrispondono a una stretta necessità militare sono crimini di guerra. Le attuali violazioni di Israele della legge internazionale non fanno che estendere una lunga sequenza di abusi sui diritti dei Palestinesi di Gaza. L'80% del milione e mezzo di residenti di Gaza sono rifugiati Palestinesi che sono stati obbligati a abbandonare le loro case o che le abbandonarono terrorizzati dagli attacchi terroristici di Israele nel 1948. Per 60 anni, Israele ha negato il diritto internazionalmente riconosciuto dei rifugiati Palestinesi di tornare nelle loro case - perchè non sono ebrei.
Anche se Israele ha ritirato i suoi coloni e soldati da Gaza nel 2005, essa continua a controllare rigidamente la costa di Gaza, il suo spazio aereo e le sue frontiere. Pertanto, Israele rimane una potenza occupante con il dovere legale di proteggere la popolazione civile. Ma l'assedio sulla Striscia di Gaza che ha preceduto l'attuale crisi, e che è durato 18 mesi, ha abbondantemente violato questi obblighi. Ha condotto l'attività economica in una situazione di stallo, ha lasciato i bambini affamati e malnutriti, e ha negato agli studenti Palestinesi la possibilità di studiare all'estero.
Israele deve rendere conto dei suoi crimini, e gli Stati Uniti dovrebbero smettere di esserne complici con il loro incondizionato appoggio militare e diplomatico.
GEORGE E. BISHARAT
Mr. Bisharat è professore allo Hastings College of the Law di San Francisco
Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Massimo Brizzi
Fonte > The Wall Street Journal