Immigrati sobillati dai centri sociali
Il Tempo
19 Aprile 2011
«Questa mattina mi sembra che il tempo volga al bello». Il vicepresidente della Commissione europea, Antonio Tajani, commenta con una metafora meteorologica la fine del blocco dei treni che portano gli immigrati tunisini verso la loro «terra promessa». Il braccio di ferro fra Italia e Francia sembra ormai finito. Anche se le polemiche sull'atteggiamento rigido e poco solidale di Parigi continuano, «l'incidente è stato chiarito e risolto», ha assicurato ieri il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, aggiungendo che «non c'è nessuna escalation di tensione» tra i due Paesi.
Ma se da un lato i nostri cugini d'Oltralpe hanno avuto fino a oggi un atteggiamento di sorda chiusura, dall'altro gruppi antagonisti hanno pensato bene di sfruttare la rabbia dei nordafricani a scopi propagandistici. L'allarme arriva da Agrigento. «Alcuni attivisti tentano di avvicinarsi in continuazione ai migranti per sollecitare comportamenti illegali. Lo abbiamo visto di recente durante il rimpatrio di un gruppo di tunisini, quando gli attivisti si sono avvicinati cominciando a gridare per sobillare gli stranieri contro i rimpatri», ha detto il questore Girolamo Di Fazio, respingendo così l'accusa di «intimidazione» lanciata dal Forum Antirazzista di Palermo e dalle Brigate di Solidarietà Attiva dopo le perquisizioni di alcuni attivisti avvenute domenica nei pressi della stazione marittima di Lampedusa. dove poco prima nove tunisini erano riusciti a scappare.
Il questore preferisce non replicare alle accuse del Forum antirazzista ma si limita ad osservare che «numerosi attivisti si avvicinano appositamente ai migranti per sobillarli contro i rimpatri». A rimetterci, ovviamente, sono le forze dell'ordine e gli stessi nordafricani. Intanto, come dicevamo, proseguono le polemiche sul blocco ferroviario di ventimiglia. La Commissaria europea per gli affari interni, Cecilia Malmstrom, dopo aver ricevuto una lettera dalle autorità francesi per spiegare che il fermo era avvenuto «per motivi di ordine pubblico» e che la sospensione era stata «molto temporanea», ha sottolineato che Parigi aveva «il diritto di farlo».
Diversa l'opinione del nostro ministro degli Esteri. «Trecento o forse anche meno simpatizzanti no global che inscenano una protesta non sono un grandissimo problema di ordine pubblico - ha detto Franco Frattini - La Francia ha motivato tale decisione con un problema di ordine pubblico che, secondo me, non c'era. La nostra protesta è stata particolarmente ferma e il traffico è ripreso. Tutto qua».
La Commissione Europea, però, ha replicato di non aver finora ricevuto alcun reclamo dall'Italia riguardo presunte violazioni delle regole Schengen da parte della Francia. E l'Ue prende tempo: Michele Cercone, portavoce dellla Malstrom, ha specificato che «non c'è ancora una posizione ufficiale» di Bruxelles e si attende di raccogliere e valutare tutte le necessarie informazioni. Il Codacons, invece, non ha intenzione di aspettare e ha denunciato la Francia alla Procura di Imperia e sta studiando possibili azioni risarcitorie per i passeggeri bloccati alla frontiera.
«Bloccare per mezza giornata tutti i treni provenienti da Ventimiglia viola le regole basilari della libera circolazione dei cittadini» e «produce un gravissimo danno, con ripercussioni enormi sul traffico ferroviario», ha sostenuto l'associazione dei consumatori. Intanto, nel day-after del blocco, la situazione, come ha fatto notare Tajani, è serena. «Aspetto che vengano a prendermi i miei parenti - racconta Alì, 28 anni - poi spero di trovare subito un lavoro». Anche lui, come una decina di tunisini connazionali, è salito sul treno partito da Ventimiglia alle 11.47. A bordo nessun controllo, neppure a Mentone: «Dopo tutto quello che è capitato ieri, pensavo sarebbe stato più difficile», sospira soddisfatto Alì. E al commissariato di Ventimiglia, dove è ripresa la distribuzione dei permessi temporanei, non risultano respingimenti francesi.
Fonte > Il Tempo