Spogliarelli e sesso in aula: i ragazzini si riprendono con i telefonini, si scambiano i video e li vendono in rete MILANO - I minori e il sesso, un rapporto sempre più precoce e spregiudicato che passa attraverso telefonini e web. Televisione, internet, social network, videoclip. Tutto sembra accelerare la maturazione sessuale dei ragazzi. Uno studio dell'Istituto superiore di Sanità evidenzia che «l'età del primo rapporto sessuale si è abbassata a 14-16 anni». A metà degli anni 70 raggiungeva a malapena i 20-21 anni. Ma i ragazzi d'oggi al desiderio preferiscono molto spesso l'ostentazione. Così il telefonino diventa l'occhio del loro Grande Fratello.
Abbiamo incontrato Andrea, 16 anni, studente di un liceo scientifico del nord Italia. Mostra alle nostre telecamere tutti i suoi video con un certo orgoglio. Ci spiega che alcuni li gira lui stesso e poi li usa come merce di scambio con i coetanei. Una volta erano le figurine Panini ora sono i video hard delle compagne di classe. In uno di questi è protagonista una ragazzina di 14 anni. In aula il prof non c'è ancora e Maria, nome di fantasia, accetta la sfida dei suoi compagni: «Facci vedere se il tuo seno è rifatto». In pochi istanti la classe la circonda, tutti con il telefonino in mano pronti a immortalare lo strip tease che la ragazza ripete due, tre , quattro volte, tra le risate compiaciute dei suoi amici. Lei stessa ride e fa saluti da vera star. Per Andrea sembra tutto normale anche quando ci mostra una ragazza che, seduta dietro al suo banco, simula - ma neanche tanto - sesso orale con il compagno di scuola. Nel video seguente si vede il prof presente in classe mentre fa lezione ma all'ultimo banco la mano di una studentessa è intenta in tutt'altra cosa che sfogliare libri.
Dal video a scuola alla webcam il passo è breve. Marina ha 16 anni e da due si spoglia su skype in cambio di ricariche telefoniche. La prima volta rispose ad un annuncio su Facebook dal titolo eloquente: «Ragazze in vendita cercasi. Lavori sul web senza impegno». Con poco sforzo si guadagna soldi e l'apprezzamento dei coetanei. Almeno così pensa lei. «Questi ragazzi non conoscono i rischi rilevanti di un comportamento del genere - commenta il Garante della Privacy Francesco Pizzetti -. Devono essere consapevoli che un domani questi video potrebbero essere conosciuti dal datore di lavoro, dal padre del ragazzo con cui vorrebbero fidanzarsi o il fidanzato stesso. Dalla rete è difficile se non impossibile eliminare un documento. Ma ci sono anche problemi di carattere giuridico perché la pubblicazione sul web del video della compagna di classe può integrare reati di pornografia, di corruzione di minore eccetera dei quali si va a rispondere in Procura (ASCOLTA L'INTERVISTA)».
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