Il giallo delle email rubate «Sul clima dati falsificati»
Corriere.it
23 Novembre 2009
Hacker vìola un archivio. E scopre i trucchi degli scienziati. Scettici contro catastrofisti
WASHINGTON — Gli scettici sul
riscaldamento del clima sono in piena euforia. Convinti di aver colto
con le mani nella marmellata i profeti di sciagure e gli sciamani del
global warming. In pieno negoziato per non far fallire il vertice di
dicembre a Copenhagen, lo scandalo dei dati ritoccati rivelato ieri
dal New York Times fa riesplodere la disputa pubblica sui danni veri
o presunti causati dai gas serra alla sostenibilità climatica del
pianeta. Gridano alla truffa i negazionisti, rispondono con uguale
veemenza i teorici della responsabilità umana, invocando l’enorme
quantità di dati a sostegno delle loro tesi. Qualche dubbio sulla
qualità della ricerca rimane. Soprattutto ora, che centinaia di
e-mail, rubate da pirati telematici dai computer della University of
East Anglia, in Gran Bretagna, rivelano che autorevoli ricercatori e
scienziati inglesi e americani hanno spesso «forzato» e in qualche caso
alterato i dati in loro possesso, per combattere gli argomenti degli
scettici, concordando vere e proprie strategie di comunicazione per
convincere l’opinione pubblica. Non mancano nella corposa
corrispondenza riferimenti derisori e insulti personali a quanti
mettono in dubbio la tesi del global warming, che uno degli autori
delle mail definisce «idioti». «Questa non è una pistola fumante, è un
fungo atomico », ha detto al quotidiano newyorkese Patrick Michaels,
un esperto climatico che da tempo accusa il fronte del surriscaldamento
di non produrre prove certe e dati convincenti a sostegno delle tesi
catastrofiste.
LA SCOPERTA - La scoperta dell’incursione è avvenuta martedì
scorso, dopo che gli hackers erano penetrati nel server di un altro
sito, un blog gestito dallo scienziato della Nasa Gavin Schmidt, dove
hanno cominciato a scaricare i file degli scambi di posta elettronica
tra questi e gli studiosi di East Anglia. Due giorni dopo, le prime
mail hanno cominciato ad essere pubblicate su The Air Vent, un sito
dedicato agli argomenti degli scettici. La polizia ha aperto
un’indagine, anche se i primi dubbi sull’autenticità della posta sono
stati sciolti dagli stessi scienziati anglo-americani, che hanno
confermato di essere gli autori. «Il fatto è che in questo momento non
possiamo dare una spiegazione alla mancanza di riscaldamento ed è una
finzione che non possiamo permetterci», scriveva poco più di un mese fa
Kevin Trenberth, del National Center for Atmospheric Research di
Boulder, in Colorado, in una discussione sulle recenti variazioni
atipiche della temperatura. Ancora, nel 1999, Phil Jones, ricercatore
della Climate Unit a East Anglia, ammetteva in un messaggio al
collega Michael Mann, della Pennsylvania State University, di aver
usato un «trick», un accorgimento per «nascondere il declino»
registrato in alcune serie di temperature dal 1981 in poi.
GIUSTIFICAZIONI - Mann ha cercato di sminuire il significato del
termine trick, spiegando che è parola spesso usata dagli scienziati per
riferirsi a «un buon modo di risolvere un determinato problema» e non
indica una manipolazione. Nel caso specifico, erano in discussione due
serie di dati, una che mostrava gli effetti delle variazioni di
temperatura sui cerchi dei tronchi degli alberi, l’altra che
considerava l’andamento delle temperature atmosferiche negli ultimi
100 anni. Nel caso dei cerchi degli alberi, l’aumento della temperatura
non è più dimostrato dal 1960 in poi, mentre i termometri hanno
continuato a farlo fino a oggi. Mann ha ammesso che i dati degli
alberi non sono stati più impiegati per individuare la variazioni, ma
che «questo non è mai stato un segreto». Secondo Trenberth, le e-mail
in realtà mostrano «l’integrità sostanziale della nostra ricerca». Ma
per Patrick Michaels, lo scandalo rivela l’atteggiamento
fondamentalista dei teorici del global warming, «pronti a violare le
regole, pur di screditare e danneggiare seriamente la reputazione di
chi vuole solo un onesto dibattito scientifico ».