Il dibattito sul pollo kosher
Repubblica.it
05 Luglio 2011
E’ il caso che si discute in ogni strada di Mea Sharim, il quartiere degli ebrei ultraortodossi della Città Santa, da più di una settimana. In un piccolo allevamento nel quartiere è nato un pollo a quattro zampe, caso che ha suscitato grande attenzione dal punto di vista biologico – evento rarissimo, il primo in Israele – ma ha subito suscitato un acceso dibattito. Il pollo è un cibo kosher – cioè autorizzato dal rabbinato nel suo consumo – ma quello con quattro zampe è ancora da un “pollo kosher”? L’animale per il momento ha scampato il suo destino in attesa che ci sia una pronuncia ufficiale in merito.
E’ intervenuta la Lega in difesa degli Animali, offrendosi di acquistare e salvare così il pollo “anomalo”, ma il proprietario dell’allevamento Yoelish Kraus ha già ricevuto offerte di una certa consistenza (oltre duecento euro) da scuole rabbiniche per l’animale. Scopo dell’acquisto è poterlo mostrare nelle yeshivot per poter discutere con i ragazzi “ciò che è kosher da ciò che non lo è”.
Il rabbino Yaakov Yosef, il figlio del rabbino Ovadia Yosef che è la guida spirituale di tutti gli ebrei sefarditi, ha stabilito che il pollo a quattro zampe non è kosher, ma al momento il suo è solo un parere. Certo il “pollo quadrupede” presenta un aspetto interessante dal punto di vista sociale: da un lato è il sogno di ogni mamma ebrea, che serve il pollo arrosto per la cena di shabbat, finalmente ci potrebbero essere cosce per tutti i commensali. Dall’altro lato, però, c’è un problema di cibo kosher: l’assunto fondamentale è che l’animale, prima della macellazione rituale, debba essere perfettamente sano. Quindi la domanda a cui dare una risposta è: un pollo a quattro zampe, chiaramente un’anomalia, è da considerarsi sano o malato e quindi inadatto alla macellazione?
Il pollame è un alimento base per i consumatori ebrei e Israele è una superpotenza mondiale nel consumo di polli. E’ infatti al primo posto nel mondo nel consumo pro capite con 56,16 kg all’anno (secondo dati del 2009), seguito a ruota dagli Usa con 42 kg. Tutti gli altri Paesi sono molto più indietro: il Canada è al terzo posto con 35,1 kg, mentre l’Italia è solo al 19° posto con 19.3 kg a testa. La discussione a Mea Sharim è ancora aperta e ci sono opinioni diverse in proposito e i rabbini specialisti di macellazione stanno ancora affrontando il caso.
Il pollo, almeno finché dura la discussione, è salvo.
Fonte > Repubblica.it