I vescovi e il voto: decidere in base ai valori
24 Marzo 2008
Il segretario Beton: valutare programmi e persone. La Bonino alla Binetti: è a disagio nel Pd, prenda una camomilla
ROMA: Una richiesta netta al prossimo Parlamento: «cambiare
la legge elettorale», accompagnata dal richiamo degli elettori a decidere in
riferimento ai «valori» oltre che in risposta alle «emergenze». Infine un
lamento sull'«assenza» dal dibattito elettorale del «tema della scuola» e sulla
«marginalità a cui è costretto quello della famiglia». Sono le «riflessioni»
che il vescovo Giuseppe Betori, segretario della Cei, ha confidato ieri ai
giornalisti presentando il «comunicato finale» sui lavori del Consiglio
permanente che si era tenuto la scorsa settimana.
Le parole più forti Betori le ha dedicate alla legge
elettorale: «Sarebbe veramente auspicabile che il sistema elettorale tornasse a
dare più democrazia a questo Paese. Il prossimo Parlamento dovrebbe cambiare la
legge elettorale e ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri
rappresentanti». Ha detto anche che senza le preferenze «c'è un potere
oligarchico di fatto».
La ragione di tanta convinzione il vescovo l'ha chiarita rispondendo
a un'altra domanda sul voto dei cattolici, quando ha detto che la loro
valutazione «dovrà riguardare sia il programma che viene proposto siale persone presenti nelle liste». Più volte i commentatori
cattolici hanno fatto osservare che l'impossibilità per l'elettore di scegliere
tra i candidati finisce con il mortificare quel secondo «discernimento». La
Chiesa italiana — ha detto ancora Betori richiamando quanto affermato la
settimana scorsa dal cardinale Bagnasco, presidente della Cei — non si schiera
con nessun partito, ma ricorda agli elettori i «valori irrinunciabili» della
difesa della vita, della tutela e del sostegno alla famiglia e dell'impegno per
«bene comune».
La richiesta di una revisione della legge elettorale
formulata da Betori è stata lodata da molti: da Francesco Storace della Destra
che gli riconosce di «dire la verità» ad Antonio Mantovano del Pdl che dice «va
preso sul serio», a Mario Baccini della Rosa Bianca che afferma «faccio mio il
suo appello», a Massimo Donadi (Idv) che invita a «ricordare chi ha voluto
quella legge sciagurata», a Franco Marini presidente del Senato che ha ricordato
il «tentativo» che condusse «di modificare la legge prima delle elezioni». Per
Pier Ferdinando Casini, Udc, il richiamo di Betori ai «valori» non è un
«appoggio» alla sua formazione «perché la Cei è fuori dalla politica» e «non è
opportunismo clericale difendere l'identità cristiana del Paese».
La convivenza di radicali e cattolici nel Pd ha provocato alcune
vivaci battute della radicale Emma Bonino a Sky Tg24: «Io radicale sono e
radicale sarò» e «forse a disagio è la Binetti, ma non so che farci, prenderà
una camomilla».
Luigi Accattali
Fonte > Corriere della Sera