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Guerriglia a Roma, Maroni in Aula Il Pd all'attacco: "C'erano infiltrati"
La Stampa
16 Dicembre 2010
Finocchiaro: "Agenti travestiti da manifestanti, chi è che paga?" Il Pdl: temi su cui non si scherza
ROMA - «Infiltrati in piazza», che hanno messo a rischio «manifestanti e forze dell’ordine» e che sono stati lasciati liberi di agire nel centro di Roma per tre ore, devastandolo. L’ombra cupa degli anni settanta si affaccia sulla scena politica il giorno dopo gli scontri nella capitale, con i sospetti e le accuse che si rincorrono.
A lanciare il sasso è la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro. Dopo aver visto le foto pubblicate su tutti i giornali e i video che da ieri sera circolano su internet, si è rivolta direttamente al ministro dell’Interno Roberto Maroni. «Ieri a Roma c’erano evidentemente degli infiltrati che hanno messo a rischio i manifestanti e le forze dell’ordine - dice - Chi li ha mandati? Chi li paga? Cosa devono causare? Chiediamo che il ministro dell’Interno Maroni venga in aula» perchè «vogliamo sapere: di tutto abbiamo bisogno fuorchè di un ritorno al passato». Il Pd, con Francesco Ferrante e Roberto della Seta, ha presentato anche un’interrogazione al titolare del Viminale: «ieri a mettere a ferro e fuoco il centro di Roma c’erano anche agenti travestiti?» chiedono i due senatori.
Alle accuse del Pd seguono quelle dell’Idv, con il portavoce Leonluca Orlando. «Maroni - sottolinea - deve dirci chi erano gli infiltrati, da chi sono stati pagati e quali erano le loro intenzioni». Foto e video, attacca l’Idv «mostrano presunti studenti con jeans, felpe col cappuccio, scarpe da ginnastica, ma con manganelli e radio della polizia in mano. Ci chiediamo se, in mezzo ai tafferugli, vestiti come studenti, ci fossero quindi anche dei poliziotti in borghese. Se tutto ciò fosse accertato, sarebbe una strategia eversiva».
Per tutto il giorno rimbalza in Rete il presunto giallo dell’uomo con la pala. Un ragazzo con giubbotto marrone che appare una volta con un paio di manette, un’altra mentre mulina un manganello, un’altra ancora mentre viene fermato e, appunto, mentre brandisce una pala. Per tutta la giornata le foto e le notizie rimbalzano e si fanno spazio diverse ipotesi: un infiltrato oppure un black bloc o ancora, un semplice manifestante trovatosi nella giostra degli scontri, ai quali ha finito per partecipare. A fine serata, la notizia della Questura: è un minorenne, liceale romano di 16 anni, noto alle forze dell’ordine perchè si tratta di un estremista di sinistra. Passa ancora qualche ora e il cerchio si chiude: lo abbiamo fermato, dice la polizia. È un giovane minorenne, ha tra i 16 e i 17 anni, risiede nel Lazio.
Alle accuse dell’opposizione il ministro Maroni non risponde, annunciando che venerdì riferirà alla Camera e al Senato. E aggiunge, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano di commentare gli scontri: «si può dialogare con tutti ma non con i violenti». Risponde invece il Pdl con i capigruppo alla Camera e al Senato Cicchitto e Gasparri. Quella degli infiltrati, dice il primo «è un’ipotesi aberrante» ed è «irresponsabile chi gioca in questo modo con le parole». «A tutti gli irresponsabili che hanno usato parole improvvide sugli scontri di ieri a Roma - gli fa eco Gasparri - consigliamo maggiore cautela e soprattutto massimo rispetto per l’ottimo impegno delle forze dell’ordine». Anche perchè «è un estremista di sinistra l’uomo con la pala».
Fonte > La Stampa
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