Solo pochi giorni fa in questo editoriale abbiamo parlato della nuova guerra in atto fra gli Stati Uniti e l’Europa, il prossimo anno:
……le nazioni indebitate ovvero l’America e gli stati europei il prossimo anno gireranno il resto del mondo con il cappello in mano per tirare a campare…. in questa chiave non sorprende affatto la “strana” raffica di downgrade che le agenzie di rating stanno rovesciando sulla vecchia Europa…..
facciamo un ripasso e vediamo cosa riserva il 2011 ai ministeri del tesoro dei due lati dell’oceano aiutandoci con una tabella fornita dal fondo monetario internazionale:
Facendo le somme Usa e Europa, il prossimo anno dovranno emmettere fra nuovo debito e rinnovo di quello in scadenza:
USA :4,214 trliardi di dollari
Europa :2,425 triliardi di dollari (Regno Unito e Finlandia compresa)
Parliamo di due soli grandi contendenti perché il Giappone tradizionalmente auto-sottoscrive per il 95% il proprio debito pubblico attraverso l’enorme risparmio dei suoi cittadini.
Definita l’entità del problema andiamo a vedere cosa è successo nel mese di Dicembre ai rendimenti sui titoli di stato americani aiutandoci con lo studio settimanale che fa Dshort (uno dei migliori blog economici del mondo):
I rendimenti delle obbligazioni tra i 5 e i 30 anni hanno subito un aumento repentino fra i 60bps e gli 80bps (0,6-0,8%), cosa può essere successo? Alcuni commentatori hanno a inizio mese hanno imputato il fenomeno come un normale movimento di assestamento dopo che i rendimenti avevano toccato livelli molto bassi, la realtà invece si è dimostrata molto differente. La seguente tabella a nostro avviso è la più importante per capire cosa sta realmente accadendo al debito pubblico americano:
Nell’ultimo mese dell’anno per la prima volta nelle ultime 100 settimane il flusso netto di capitali in fondi di investimento (e pensione) orientati all’acquisto di Bond (USA) ha visto una forte inversione con un deflusso netto.
A volere essere ottimisti si può sempre dire che la colpa è del ritrovato ottimismo per il mercato azionario….. ma il ministero del tesoro americano sembra non pensarla così. Gli americani attraverso l’arma del rating ci hanno dichiarato guerra, chi detiene i capitali deve essere “convinto” che non è il caso di investire in europa costi quello che costi, nel mese di dicembre 2010 le agenzie di rating (tutte americane) si sono scatenate contro l’Europa. Sulla serietà e l’indipendenza di giudizio delle varie S&P. Moody’s e Fitch sono stati spesi fiumi post da tutta le blogosfera economica, i giudizi delle agenzie nella migliore delle ipotesi arrivano in ritardo a certificare il disastro avvenuto, nella peggiore sono strumento di speculazione o di politica estera. Rimane il fatto che molti/troppi fondi gestione e organismi finanziari si affida ai “rating” per stabilire in automatico strategie di investimento fino all’assurdo che la stessa BCE usa i rating americani per determinare quali asset sia eleggibili per essere usarti come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento, un autentica follia!
Esaurita questa lunga premessa andiamo ad elencare l’impressionante bombardamento di dicembre sull’europa da parte delle agenzie di rating americane:
Data |
Nazione Colpita |
Agenzia |
Arma Utilizzata |
|
14/12/2010 |
Belgio |
S&P |
Minaccia di taglio al rating (outlook negativo) |
link |
15/12/2010 |
Spagna |
Moody’s |
Minaccia di taglio al rating |
link |
16/12/2010 |
Grecia |
Moody’s |
Minaccia di taglio al rating |
link |
17/12/2010 |
Irlanda |
Moody’s |
Taglio Rating di 5 notch da Aa2 a Baa1 |
link |
20/12/2010 |
Spagna |
Moody’s |
Minaccia di taglio al rating a 30 banche |
link |
21/12/2010 |
Spagna |
Moody’s |
Taglio rating a regioni: Mucia, Castiglia la Mancia |
link |
21/12/2010 |
Grecia |
Fitch |
Minaccia di taglio al rating (a junk) |
link |
22/12/2010 |
Portogallo |
Moody’s |
Minaccia di taglio al rating |
link |
23/12/2010 |
Portogallo |
Fitch |
Taglio Ratinga di 2 notch da AA- a A+ |
link |
probabilmente ci è sfuggito qualcosa (segnalateci altre minacce/tagli), questa tabella verrà aggiornata e completata nel corso dei prossimi post sull’argomento..ah si, c’è anche un effetto collaterale che riguarda l’Italia:
Allarme downgrade per il rating Enel Moody’s ha posto sotto osservazione il merito di credito del gruppo guidato da Fulvio Conti per via del mancato rimborso a Endesa del deficit tariffario, che il governo spagnolo deve rimborsare alla controllata Enel e alle altre utility per oltre 14,5 miliardile crescenti difficoltà sul fronte della cartolarizzazione del deficit elettrico in Spagna, dove opera la controllata Endesa, sono fonte di preoccupazione. (fonte MF)
La guerra è solo all’inizio, siamo appena alle scaramucce, l’Europa farebbe bene ad affrancarsi ( e in fretta) dalla morsa delle agenzie di rating a stelle e strisce. In questo senso esiste una proposta concreta francese per creare una agenzia di rating mista pubblica/privata. Ne abbiamo parlato mesi fa (link), si tratta di usare COFACE una società specializzata nell’assicurare crediti commerciali.
Paolo Rebuffo
Fonte > Rischio calcolato