Gaza: l’occupazione israeliana vuole distruggere la raccolta delle olive in Palestina
Infopal
10 Ottobre 2008
Gaza: Il ministro dell’Agricoltura del governo di Gaza, Mohammad Ramadan al-Agha, ha lanciato l'allarme sul tentativo in corso, da parte di Israele, di distruggere la stagione del raccolto delle olive. Una delle più importanti attività agricole palestinesi.
Gli agricoltori palestinesi subiscono quotidiane aggressioni, in particolare nei villaggi e nelle città della Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme e al-Ghor.
Durante una conferenza stampa nella sede dell’agenzia Ramattan, a Gaza, il ministro ha riferito che le forze di occupazione impediscono ai contadini di raggiungere i campi all’inizio della stagione di raccolta delle olive, in particolare nelle zone vicine al Muro dell’Apartheid. Tali abusi causano gravi perdite economiche, che vanno a sommarsi a quelle provocate dagli incendi appiccati agli alberi e a migliaia di ettari di terre coltivate sequestrate per far posto al Muro e agli insediamenti illegali.
Al-Agha ha parlato di "olocausto agricolo". I coloni, in cooperazione con l'Esercito, stanno impedendo la raccolta: blocchi e ostacoli sono installati sulle strade che portano ai campi, vietando così ai contadini di raggiungere i propri appezzamenti.
Resistenza ai soprusi israeliani
Il ministro ha aggiunto di apprezzare molto "la resistenza dei contadini dei villaggi di Anin, Jelbon, Bil'in, Nil'in, Burin, Huwwara, Awarta, Ramin, Aka'aba, Aqraba, Yabud, Kufur Qaddum, Imatin, ar-Ras, Bet Hanina, Burin, Asira, Jassus, Ta'al ar-Ramida, e di tutte le province palestinesi, e gli sforzi degli attivisti stranieri che, insieme agli agricoltori, affrontano gli abusi e le aggressioni israeliane".
E ha chiesto un intervento arabo ed internazionale per impedire che tali soprusi proseguano.
Produzione e consumo di olio in Cisgiordania
Le previsioni della raccolta di quest'anno sono di 103.700 tonnellate di olive, che produrrano 19.000 tonnellate di olio. Agli uliveti sono dedicati 90.200 ettari di terre. Gli abitanti consumano 15.000 tonnellate d’olio di oliva, ne avanzano dunque 6000.
Striscia di Gaza
L'area dovrebbe produrre 12.300 tonnellate di olive e 1450 tonnellate di olio. Agli uliveti sono destinati circa 2524 ettari. Il consumo degli abitanti di Gaza è di 5200 tonnellate di olive e 3100 di olio. 1650 tonnellate di olio in meno del fabbisogno.
Prezzi e sfruttamento israeliano
Al-Agha ha spiegato che il prezzo dell’olio è rimasto invariato nel corso degli ultimi due anni, grazie alla decisione del ministero dell’Agricoltura, nei due governi che si sono susseguiti, di vietare l’importazione dall’estero, e permettere l'arrivo di olio dalle province della Cisgiordania, che ne hanno in eccedenza.
Questa scelta "sostiene la produzione nazionale e aiuta i contadini a resistere", ha sottolineato il ministro, che ha aggiunto: "Noi lanciamo l'allarme sullo sfruttamento dei contadini palestinesi da parte dei commercianti israeliani che, con la collaborazione di personaggi corrotti, cercano di comprare l’olio a prezzi stracciati per rivenderlo a prezzi alti sia in Israele sia all'estero, approfittando della difficile situazione economica in cui si trova il nostro popolo".
Al-Agha ha invitato i commercianti e i contadini a prestare attenzione a questo piano israeliano volto a sfruttarli e a colpire i mercati palestinesi, e ha chiesto alle associazioni benefiche arabe e straniere operanti in Palestina di sostenere i produttori di olio palestinesi.
Fonte > Infopal | 09 ottobre