Ex-Capo del Mossad : Ahmadinejad è il più grande dono di Israele
Haaretz
03 Settembre 2008
"Le escandescenze incendiarie del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad contro israele hanno unito la comunità internazionale contro la sua nazione, diventando così un interesse chiave di Israele". Ciò ha detto, lo scorso martedì 26 agosto, l'ex capo del Mossad Ephraim Halevy ad una rete satellitare araba finanziata dagli americani.
"Ahmadinejad è il nostro più grande regalo", ha detto Halevy alla TV araba Al-Hurra questo martedì. "Non potevamo condurre azione migliore al Mossad di quella di mettere al potere un tipo come Ahmadinejad in Iran"
Halevy ha aggiunto che i pronunciamenti estremisti del presidente iraniano "hanno provato a chiunque che l'Iran di oggi è un Iran con il quale è impossibile vivere. [Ahmadinejad] è riusciuto a unire il mondo intero contro 'Iran".
Halevy ha detto al Time (ndt: la nota rivista americana, credo), nel corso di una intervista pubblicata il mese scorso, che un attacco israeliano all'Iran "potrebbe avere un impatto su noi per i prossimi 100 anni" e dovrebbe essere considerato come ultima risorsa.
Halevy, che attualmente è a capo del centro di studi startegici e politici all'università ebraica di Gerusalemme, ha aggiunto che un attacco iraniano ad Israele potrebbe avere un impatto scarso, perchè i missili iraniani possono venir tranquillamente intercettati dagli avenzati sistemi di difesa antimissile israeliani.
Un altro ex alto ufficiale del Mossad il quale - secondo quanto si dice - ha prestato servizio durante l'aministrazione del primo ministro Ehud Olmert, ha detto alla rivista americana che "lo scopo dell'Iran è di creare un'immagine di sè simile a quella di una paurpsa superpotenza, mentre in realtà non è altro che una tigre di carta".
Una fonte aggiuntiva israeliana ha detto al Time che Israele vede il periodo tra le elezioni americane di Novembre e l'insediamento del presidente a gennaio come margine temporale di opportunità per un possibile attacco all'Iran. La fonte ha spiegato che ogni mossa militre contro l'Iran non può essere condotta prima delle elezioni, perchè avrebbe un impatto negativo sui candidati presidenziali, specialmente il repubblicano John McCain e "nessun leader israeliano vuole essere incolpato della distruzione delle possibilità di vincere dei repubblicani". Il Time riferisce queste come testuali parole pronunciate dalla fonte.
Comunque, la rivista ha cirìtato fonti dei servizi segreti che riferivano che un attacco israeliano sull'Iran avrebbe fatto destabilizzare le aspirazioni nucleari della repubblica islamica "in un anno o due".
Lanciare un attacco a lungo raggio contro una moltitudine di obiettivi nascosti in Iran comporta rischi molto elevati e ricompense incerte, in cui il rapporto costi-benefici sarebbe molto a sfavore dell'attacco aereo, in base alle affermazioni di due ufficiali israeliani che invitano alla cautela.
Tradotto da un lettore di EFFEDIEFFE.com
Source > Haaretz.com