Economia Usa: Il Peggio Deve Ancora Arrivare
The Huffington Post
30 Maggio 2008
Siccome l'economia americana ha mostrato negli ultimi quattro mesi dei segni di ripresa, alcuni commentatori della stampa economica stanno dicendo che non stiamo necessariamente entrando in recessione, o che se c'è, è leggera. Questa è un pò come la storiella di quell'uomo che gettatosi dal 60° piano, all'altezza del 30° diceva fra sè e sè : "fin qui tutto bene..."
Gli stati Uniti hanno accumulato nel decennio 1996 - 2006, una gigantesca bolla immobiliare di 8 trilioni di dollari [ 8.000.000.000.000 di dollari). Al momento, si considera che si sia sgonfiata solo al 40%.. I prezzi delle case stanno tutt'ora scendendo alla media del 20% annuo ( ed oltre l'ultimo quadrimestre ). Questo significa che il peggio deve ancora arrivare, inclusa un'altra ondata di mutui non onorati e di immobili a garanzia che perdono di valore. Anche i proprietari di casa che non hanno problemi godranno di minor credito garantito dalle loro case e quindi dovranno spendere meno.
Il Presidente Bush dice che non siamo in recessione. Una definizione di uso comune per recessione è : due quadrimestri di consecutivo calo di produzione (GDP) [ gross domestic product, prodotto interno lordo, ndt ]. Il primo quadrimestre 2008 è stato sì positivo per lo 0,6%, ma sarebbe stato negativo senza l'incremento di valore. Quindi, in base a questa definizione, non possiamo dire con certezza che la recessione sia iniziata, benchè possa benissimo essere iniziata in questo quadrimestre. Naturalmente, la maggioranza degli americani ha la sensazione di essere già stata colpita da tempo dalla recessione, con autentiche ondate esattamente dalla fine del 2002, con le rendite dei proprietari di case che non sono cresciute per la maggior parte dei sei anni e mezzo di espansione economica.
Il National Bureau of Economic Research deciderà quando realmente sarà iniziata la recessione ufficiale, ma anche la sua definizione è arbitraria. Tutti gli indicatori di una seria recessione ci girano vorticosamente intorno. L'economia ha perso posti di lavoro per quattro mesi senza interruzioni, cosa mai accaduta senza essere in recessione. L'indice di fiducia dei consumatori è sceso di 28 punti in un anno - un livello che non si vedeva dai tempi della presidenza Carter. Nell'ultimo anno le case diventate di proprietà dei mutuanti per insolvenza sono salite del 65%. Ora anche gli immobili commerciali stanno puntando verso il basso, avendo perso un 6,2% nel primo quadrimestre.
Con i prezzi del petrolio che raggiungono altezze record, e la Federal Reserve che incomincia a preoccuparsi un pò dell'inflazione, di condizioni più restrittive per l'accesso al credito, e di altre ricadute dalla stretta creditizia, il futuro economico a breve termine sembra farsi ancora più scuro.
Alcuni, per guidare la ripresa, guardano all'esportazione ma questa conta solo per l'11 % del GDP, mentre i consumi pesano per il 70%. Inoltre, un aiuto arriva dalla discesa del dollaro che, negli ultimi sei anni, ha reso le nostre esportazioni più competitive ed ha ridotto il sussidio che per molti anni abbiamo dato all'importazione.
Il segno di quanto negli Stati Uniti prevalga l'ignoranza delle cose dell'economia lo possiamo vedere nell'opinione diffusa fra la gente (fondamentalmente grazie a quello che vede e legge sui media ufficiali), che la svalutazione del dollaro sia cattiva per l’economia.
Stiamo di fronte alla prospettiva di milioni di persone che perderanno la loro casa, il loro lavoro, i risparmi per quando saranno pensionati, le loro assicurazioni sanitarie ed i loro mezzi di sussistenza.
Questa situazione economica seria, innalza significativamente la posta in palio per le elezioni del 2008. Cosa farà il governo per aiutare le vittime del dissesto economico, per fornire l'assicurazione sanitaria, per far ripartire l'economia ? E' davvero più importante spendere miliardi alla settimana nell'occupazione dell'Iraq ?
Per il momento il governo non ha fatto molto. Il pacchetto degli interventi che stanno avendo ora effetto, e che incidono per un 1% del GDP per la maggior parte destinato all'accantonamento, è piuttosto limitato. La legislazione che il Congresso sta considerando a favore della crisi immobiliare, aiuterà principalmente i mutuatari e gli investitori ma farà poco per i proprietari in difficoltà.
Nelle stanze del potere ancora non hanno dato ascolto alla voce della gente e la gente farebbe bene ad alzarla, ed alla svelta.
Mark Weisbrot
Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla
Fonte > The Huffington Post (28 maggio)
Originale > U.S. Economy: The Worst is Yet to Come