Dobbiamo credere a Bush o ai suoi generali?
Voltairenet
20 Maggio 2008
Mentre il presidente Bush mette in guardia i suoi concittadini contro il pericolo “Al Quaida in Iraq”, che formerà le cellule per attaccare gli USA, gli ufficiali superiori statunitensi hanno ammesso che tale organizzazione non esiste. I generali Casey e Kimmitt hanno riconosciuto che Al-Zarkaoui era un artefatto dei loro servizi di guerra psicologica e che il generale Berger ha dichiarato che il suo successore era un attore.
Comunemente si ammette che le relazioni internazionali siano entrate in una nuova era dall' 11 Settembre 2001. A proposito di questo i politologi non sono d'accordo sulla lettura da dare degli attentati che marcano questo periodo.
Gli atlantisti si riferiscono alle versioni governative: essi sostengono che l'attentato sia stato organizzato da Al-Qaida dal suo covo in Afghanistan. Concludono che il principale pericolo della nostra epoca sia il terrorismo Islamico ed approvano le operazioni militari in Afghanistan ed Iraq.
Gli alleati più lontani degli USA, prefigurano che l'amministrazione Bush fosse a conoscenza in anticipo degli attentati e li abbia lasciati commettere per strumentalizzarli ai suoi fini politici.
Infine i politologi dei paesi non allineati rifiutano la versione del governo, e ritengono gli attentati siano stati organizzati dal complesso militare industriale anglosassone. Essi si richiamano all'incidente fabbricato nel golfo di Tonchino e l'operazione Northwood [1]. Essi concludono che il pericolo Islamico sia una costruzione artificiale e che il vero pericolo sia l'imperialismo anglosassone. Per loro, gli attacchi all'Afghanistan ed all'Irak sono tutte e due guerre di aggressione.
Sulla scena internazionale, io sono stato il primo politologo a rimettere in discussione la versione Bushiana degli attentati dell'undici settembre ed a pronosticare l'instaurazione di un regime militare-poliziesco negli USA e la proliferazione di avventure militari [2]. Da allora, la rete Voltaire che io presiedo ha sviluppato su tali basi un'analisi permanente, regolare e costante delle relazioni internazionali.
Ho sovente spiegato che Al'Quaida era una creazione comune dei servizi segreti statunitensi, britannici, sauditi e pakistani, nella sua interezza. Nel corso degli ultimi sei anni, ho raffinato la conoscenza che noi possiamo avere di questo fenomeno a partire dalle sue manifestazioni successive e quelle precedenti, come le cellule di Gladio.
A causa di questo, la politica dell'amministrazione Bush comincia ad incontrare dei limiti nel suo stesso ambito: in primo luogo, l'equilibrio interno in Arabia Saudia si è modificato con l'accesso al trono di Re Abdallah ed il richiamo a Ryadh del principe Bandar, il “figlio adottivo” di Bush. In definitiva, il re ha proibito a suo nipote di finanziare le cellule di combattimento etichettate Al-Qaida. La prima conseguenza di questa rottura è stata la rivolta dei mercenari di Fath al-Islam nel campo profughi palestinese di Nahr el-Bared. Tali episodio ha confermato inequivocabilmente che Al-Qaida in Libano è un'operazione dei signori Bush, Bandar, Harriri. [3]
In secondo luogo, è difficile mantenere la divisione di Al-Qaida, come rete segreta di operazioni, e farne allo stesso tempo una organizzazione politica globale. Per esempio, i responsabili dei servizi segreti Pakistani, che sono coinvolti da lungo tempo nella formazione ideologica e delle pubblicazioni dei Talebani, si sono insabbiati nello ISI (Inter Services Intelligence), incaricato della formazione militare dei mercenari di Al-Quaida, sempre con finanziamenti anglosassoni gestiti dal principe Bandar. Inoltre l'Intelligence Bureau ha apportato il suo sostegno ai separatisti Oiguri dello Xingkiang cinese, quando per ragioni politiche evidenti, in tale ambito, solo lo M16 Britannico è abilitato a trattare Al-Quaida-Cina. Di colpo Pechino ha richiesto una chiarificazione immediata. Per evitare la guerra il presidente Pervez Musharraf è stato obbligato all'eliminazione di tutti i quadri della sua polizia implicati ed a ordinare di dare l'assalto ai loro uffici nella moschea rossa.
In terzo luogo : il generale Kevin J. Bergner, consigliere speciale di George Bush per l'Iraq, ha giustificato l'incapacità delle forze USA ad arrestare il capo di Al-Qaida in Iraq in ragione del fatto che semplicemente questo personaggio non esiste.
Vorrei ritornare in dettaglio su questa nuova rivelazione.
La fabricazione di Al-Qaida in Irak
Abou Moussab Al-Zarkaoui e Ansar al-Islam
Per giustificare la loro intenzione di invadere l'Irak, gli anglosassoni hanno scelto di utilizzare una seconda volta l'argomento dell'11 settembre, che aveva tanto ben funzionato a proposito dell'Afghanistan. L'opinione pubblica occidentale ignora tuttora che l'attacco di Kabul era stato deciso nel Luglio 2001 e che le truppe britanniche e statunitensi erano posizionate in loco prima dell'attentato del'11 Settembre 2001 [4]. Esse accettano facilmente la grande menzogna secondo la quale i terroristi avrebbero ordito il loro complotto all'ombra di una grotta sotto la protezione dei Talebani.
Applicando la medesima ricetta all'Iraq, il generale Colin Powell venne a mentire solennemente davanti al consiglio delle Nazioni Unite. Per creare un nesso tra l'Iraq, laico e l'attentato dell'11 settembre attribuito ai wahabiti di Osama Bin Laden, gli USA mettono una messa in scena Jihadista Giordana protetta da Saddam Hussein. Così Colin Powell dichiara:
“Quello che voglio portare alla vostra attenzione oggi, è la connessione, alla fine ben più sinistra, che esiste tra l'Iraq e la rete terrorista Al-Qaida, connessione che unisce le organizzazioni terroriste classiche ai metodi moderni dell'assassinio. L'Iraq ospita oggi una rete terrorista diretta da Abou Moussab Zarkaoui, socio e collaboratore di Osama Bin Laden e dei suoi luogotenenti di Al-Qaida. Palestinese nativo della Giordania, Zarkaoui ha combattuto nella guerra d' Afghanistan per più di dieci anni. Al suo ritorno in Afghanistan, nel 2000, egli ha diretto un campo d'addestramento per terroristi.
Una delle sue competenze, ed una delle specializzazioni di quel campo è fabbricazione di sostanze tossiche. Quando la nostra coalizione dava la caccia ai Talebani, la rete di Abou Zarakoui ha contribuito a stabilire un altro campo di formazione di specialisti di fabbricazione di sostanze tossiche ed esplosivi e questo campo è situato nel Nord Est dell'Iraq. Questa rete insegna ai suoi membri a produrre il ricino ed altri veleni (..) Dalla sua rete terroristica in Iraq, Zarkaoui può dirigere le attività della sua rete al Medio Oriente ed oltre(..). Zarkoui e la sua rete hanno preparato atti di terrorismo contro paesi come Francia, Gran Bretagna, Spagna, Italia, Germania e Russia.”
Dall'inizio dell'invasione dell'Iraq, al-Zarkaoui diviene il nemico numero 1. [6] Il suo gruppo armato, Ansar al-Islam è etichettato “Al-Qaida in Iraq”.A lui si attribuiscono il rapimento e decapitazione dell'operatore umanitario Shosei Koda (30 Ottobre 2004); attentati contro i civili a Najaf e Karbala (19 dicembre 2004);l'esecuzione dell'ambasciatore d'Egitto Ihab Al-Sherif (luglio 2005); l'attentato al mercato di Musayyib (16 luglio2005); la tortura e decapitazione dei due GI Lowell e Menchaca (Giugno 2006); il rapimento e l'assassinio di quattro diplomatici russi , Fyodor Zaitsev, Rinat Agliuglin, Oleg Fedoseyev et Anatoly Smirnov (juin 2006) ed una quantità di altri crimini. Nell'immaginario collettivo egli prende le sembianze di un fanatico sanguinario dopo lo sgozzamento di Nick Berg [7].
Tutte queste operazioni servono direttamente alla strategia neo conservatrice di “caos costruttore”, e solo a quella.
Soprattutto, Zarkaoui elabora una teoria secondo la quale i veri nemici degli Iracheni Sunniti non sono tanto gli occupanti anglosassoni, quanto gli Iracheni sciiti. Questa analisi è esposta da un documento di 17 pagine pubblicato dal New York Times [8]. Ed egli la applica anche presto nella distruzione della moschea Sciita di Al Askari.
Sopraffatti dall'ampiezza delle violenze collettive che seguirono, gli USA decisero di far sparire la loro marionetta. Il mito Al-Zarkaoui è liquidato l'8 Giugno 2006,nel contesto della formazione del nuovo governo dell'Iraq. La sua morte viene come un volta pagina. [9]
Il generale George W. Casey Jr., comandante in capo delle forze USA in Iraq, richiama in una dichiarazione che il documento Zarkaoui che incitava alle violenze collettive fu fabbricato dai suoi servizi che lo hanno poi inviato al New York Times. Mentre il general Mark Kimmitt, comandante delle operazioni psicologiche in Iraq, riconosce in un documento interno pervenuto al Washington Post che “ il programma Zarkaoui di operazioni psicologiche (PsyOp) è la campagna di informazione più riuscita finora”
Abu Omra al-Baghdadi e lo stato Islamico Iracheno
la coalizione anglosassone continua ad impantanarsi in Iraq, e si rende necessario trovare un successore ad Al-Zarkaoui.
Il 15 Ottobre 2006, numerose reti televisive diffondono un filmato che annuncia la creazione di “Al-Qaida in Iraq”. Su questa registrazione, un individuo mascherato si presenta come Abu Omar al-Quraischi al-Hussaini al-Baghdadi, “comandate dei credenti”, e dirigente dello “stato Islamico Iracheno”, recentemente instaurato da Al-Qaida con la benezione di Osama Bin Laden stesso. Egli si appella a tutti gli jihadisti ad unirsi al suo seguito per dare la caccia agli empi, ai crociati ed agli ebrei [11].
Questa iniziativa coincise con al riorganizzazione amministrativa dell'Iraq e la sua federazione imposta dall'occupante. Lo “stato Islamico Iracheno” si identifica con la zona a dominanza sunnita. Tutto ciò è subito denunciato su Al-Jazeera dal porta voce dei sapienti musulmani di Baghdad come facente parte di una strategia di divisione del paese da parte dei GI [12].
Poco importa che gli Iracheni non siano stupidi, il nuovo burattino è destinato a manipolare l'opinione pubblica statunitense.
Il 10 november 2006, la stampa occidentale rilascia un comunicato di “Al-Qaida in Iraq” che assicura di aver riunito più di 12000 uomini e di prepararsi ad armarne altri 10000 [13]. Questa notizia coincide con il siluramento di Donald Rumsfeld e la riduzione dell'ardore dei democratici a reclamare un ritiro dall'Iraq.
In tutti i giorni che seguirannno, Abu Omar al-Baghdadi, intervenendo da una registrazione audio su internet, proporrà una “tregua” (sic) agli USA. Questi non ranno più attaccati se organizzeranno le loro manovre di ritiro completo dall'Iraq [14]. Questa fanfaronata fu accompagnata da una sfilata di moujahidins armati al centro di Mossul, il 29 dicembre, da cui le immagini faranno il giro di tutto il mondo arabo. Dopo di che, l'emittente Al-Jazeera si interrogò sull'autenticità di questi avvenimenti e non riuscì ad ottenere dal governatore di Mossul alcuna spiegazione credibile della sfilata “di insorgenti” nel cuore della città [15].
Il 17 Aprile 2007, Abu Omar al-Baghdadi annuncia in una registrazione audio diffusa per internet, che lo “Stato Islamico Iracheno” produrrà il suoi propri razzi gli “Al-Quods-1” [16].Il 30 di maggio 2007, in un impressionante video diffuso da Al-Jazeera, il suo gruppo annuncia la creazione di brigate speciali dotate di bombe termiche [17]; armi che saranno prodotte dallo “stato Islamico Iracheno” la cui tecnologia rivaleggia oramai con quella dei piccoli stati.
Nello stesso periodo,il portavoce dello “Stato Islamico Iracheno” annuncia su Al-Jazeera che l'emiro Abu Omar al-Baghdadi stende la lista dettagliata dei dieci ministri che comporranno il governo. Nella stesso tenore, il “governo islamico iracheno” dichiara guerra all'Iran, chiamando i “veri credenti” (sunniti) ad unirsi contro gli empi sciiti. A questa occasione il “comandante” Abu Omar aggiunge “al-Quraishi” al suo nome, al fine di far credere ad una sua appartenenza al lignaggio dei Quraishi, la famiglia del profeta Maometto, pedigree tanto caro agli occhi della comunità sunnita.
In un anno, “Al-Qaida in Iraq” ha rivendicato numerose esecuzioni sommarie. Esse costituiscono per la stampa occidentale altrettante prove del pericolo Islamico e per gli Iracheni altrettante manifestazioni delle squadre della morte della “guerra sporca” condotta dagli occupanti.
Il 17 luglio 2007, la Casa Bianca,rende pubblico una piccola nota di valutazione della minaccia terrorista sul territorio statunitense (documento annesso omesso), realizzata dalla direzione della supervisione dell'assemblea dei servizi segreti statunitensi. Lì si legge ( in inglese nell'originale) “Noi attestiamo che Al-Qaida continuerà a migliorare le sue capacità di attaccare il territorio USA attraverso una più estesa collaborazione con gruppi terroristici regionali. Notiamo inoltre che Al-Qaida cercherà probabilmente di far leva sui contatti e capacità di Al-Qaida in Iraq (AQI) la sua ramificazione più visibile e capace e l'unico che abbia espresso il desiderio di attaccare il territori USA. Aggiungiamo, stimiamo che la sua associazione con AQI aiuti Al-Qaida ad attivare la comunità Sunnita estremista ad allocare risorse ed a reclutare ed indottrinare operativi, anche per attacchi al territorio degli USA. “
La drammatizzazione di tali resoconti, e queste conclusioni sono rinforzati dalla pubblicazione simultanea di un video di Osama Bin Laden, assente dagli schermi da più di anno. Questo è il motivo per cui G.W. Bush firma immediatamente il decreto presidenziale 13438 che autorizza il segretario del tesoro ad arrestare discrezionalmente tutte le persone che presentino una minaccia per la stabilizzazione dell'Iraq ed a confiscarne i beni.
Ciò posto, diviene sempre più difficile spiegare che la potenza di Al-Qaida in Iraq si accresca nella misura in cui Washington accresce il numero di GI e di mercenari per combatterla. Anche il giorno dopo il generale Kevin J. Bergne assistente speciale del presidente Bush per le questioni Irachene, rivelerà che l'interrogatorio di Mahmud al-Mashhadani,considerato come l'agente che teneva in contatti tra Osama Bin Laden ed i suoi combattenti in Iraq, ha permesso di stabilire che Abu Omar al-Baghdadi non è mai esistito, il suo personaggio è stato interpretato da un attore, e l'organizzazione “Al-Qaida in Iraq” è stata una pura mistificazione.
Il castello di carte crolla
Io ho di fatto già rimarcato che Osama Bin Laden ha confermato la sua responsabilità negli attentati del 11 Settembre 2001 in un video che lo descrive secondo la versione governativa, mentre avevo già dimostrato che l'attentato al Pentagono non abbia avuto luogo in quella maniera, e che Scholars for 911 Truth ha dimostrato che l'attentato del World Trace Center non abbia avuto luogo in quella maniera. In altri termini, ho fatto notare che la funzione di Osama Bin Laden sia di dare credito alle suggestioni dell'amministrazione Bush.
Il processo d'informazione circolare continua: l'amministrazione Bush afferma che Al-Qaida è responsabile di attentati in USA ed in Iraq, poi Al-Qaida conferma le imputazioni dell'amministrazione. I fatti descritti da queste dichiarazioni non sono mai verificati, ci si contenta di dialoghi e di avvenimenti virtuali.
Nel caso dell'Iraq, sembra nessuno noti che se Abou Moussab al-Zarkaoui e Abou Omar al-Baghdadi sono personaggi messi in scena dal dipartimento delle operazioni psicologiche delle forze armate USA,ciò implica che i personaggi che hanno testimoniato della loro esistenza e della loro affiliazione ad Al-Qaida fanno parte dello stesso sistema di suggestionamento.
Ora, l'esistenza e le funzioni di Zarkaoui sono state confermate da un video di Osama Bin Laden, diffuso il 27 dicembre 2004, nel quale il capo di Al Qaida lo ha dichiarato “emiro di Al Qaida in Iraq”. Esse sono state identificate e confermate da Ayman Al-Zawahiri, numero 2 della rete terrorista, e da un video che gli rende omaggio, 23 giugno 2006.
Allo stesso modo, l'esistenza e le funzioni di Abou Omar al-Baghadadi sono state confermate, il 20 dicembre 2006, da Ayman Al-Zawahiri, in un video diffuso da Al-Jazeera, in cui si felicita per costituzione de “Stato Islamico Iracheno” [20]
Allora sta a voi ora stabilire: credere a George Bush quando stigmatizza Al-Qaida in Iraq o credere ai suoi generali che rivendicano di aver fabbricato tale organizzazione ed inventato i suoi capi?
Thierry Meyssan
Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Michelangelo Calatino
Fonte> Voltairenet.org
[1] « Quand l’état-major américain planifiait des attentats terroristes contre sa population », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 5 novembre 2001.
[2] Outre de nombreux articles et conférences, voir L’Effroyable imposture et Le Pentagate, Carnot éd., 2002 ; réédition Demi-lune, 2007.
[3] « Le dossier des mercenaires du Fatah al-Islam est clos », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 23 juin 2007.
[4] Cf. L’Effroyable imposture op. cit.
[5] « Discours de M. Powell au Conseil de sécurité de l’ONU » (6e partie), Réseau Voltaire, 11 février 2003.
[6] « Abou Moussab al-Zarkaoui, super-héros du Mal », par Vladimir Alexe, Réseau Voltaire, 19 juillet 2005.
[7] « L’affaire Nicholas Berg », par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 18 mai 2004.
[8] « U.S. Says Files Seek Qaeda Aid In Iraq Conflict » par Dexter Filkins », The New York Times, 9 février 2004.
[9] « Mort d’Al-Zarkaoui : l’ironie a voulu qu’elle coïncide avec la formation du gouvernement irakien (Rumsfeld) », Ria-Novosti, 9 juin 2006.
[10] « Military Plays Up Role of Zarqawi », par Thomas E. Ricks, Washington Post, 10 avril 2006 ; et « Washington Post : L’Armée de terre US reconnaît officiellement que Zarkaoui est une opération de propagande psychologique », par Grégoire Seither, Réseau Voltaire, 12 juin 2006.
[11] « Rebel grouping announces establishment of "Islamic State of Iraq" », BBC Monotoring, 15 octobre 2006.
[12] « Iraqi Muslim scholars rejects Islamic State announcement », BBC Monotoring, 15 octobre 2006.
[13] « Al-Qaeda in Iraq has 12,000 fighters : chief », AFP, 10 novembre 2006.
[14] « Iraqi militant group posts Web offer of truce for U.S. to leave the country », Associated Press, 23 décembre 2006.
[15] « Al-Jazeera TV shows "Islamic State of Iraq" gunmen parading in Mosul », BBC Monitoring, 6 janvier 2007.
[16] « Purported Islamic State Of Iraq Head : Grp Making Own Rockets », Dow Jones, 17 avril 2007.
[17] « Islamic State of Iraq says new brigade formed to attack with thermal bombs », BBC Monitoring, 30 mai 2007.
[18] « "Islamic State of Iraq" announces establishment of 10-minister cabinet », BBC Monitoring, 20 avril 2007.
[19] « Le chef irakien d’Al Qaïda en Irak, un personnage de fiction ? », Reuters, 18 juillet 2007. « U.S. Says Insurgent Leader It Couldn’t Find Never Was » par Michael R. Gordon, The New York Times, 19 juillet 2007.
[20] « Al-Jazeera says Zawahiri urges support of "Islamic state of Iraq" », BBC Monitoring, 20 décembre 2006.