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Considera le conseguenze di un attacco alle centrali nucleari iraniane, e prega.
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Il governo USA ha recentemente alzato in modo crescente il tono belligerante verso l’Iran

Una serie di rapporti in vari giornali indicano che la guerra è in preparazione: il Mail Guardian 1° apr., il Rutland Herald il 4, il Telegraph il 7, l ’International Herald Tribune l’11, il Washington Post il 12, il Washington Times il 16, il Progressive il 24, il Santa Monica Mirror il 24, Asia Times il 24, l’ International Herald Tribune il 25, il Toronto Star il 25, il Christian Science Monitor il 25, il Washington Post il 25, il Washington Post il 26, il Washington Times il 26, il First Post il 26, il Los Angeles Times il 26, e il Telegraph il 26.

Due flotte armate aeree d’attacco sono stazionate vicine all’Iran e un altra, stando ai rapporti, è in viaggio. Verso la fine di marzo l’Arabia Saudita ha fatto delle esercitazioni per come reagire in caso di nuclearizzazione, come conseguenza di un attacco da parte degli Stati Uniti all’Iran. All’inizio di marzo, Israele si è esercitata su come reagire a un attacco di di missili lanciati per rappresaglia nei loro confronti. Tutti nella regione mediorientale si stanno preparando all’attacco all’Iran, che a sua volta è pronto alla guerra.

Gli Stati Uniti si dice abbiano 10.000 obiettivi da colpire in Iran. In primo luogo ci sono tutte le infrastrutture nucleari, inclusa la centrale nucleare a Bushehr sul Golfo Persico, vicino al Kuweit, e le infrastrutture per l’arricchimento del nucleare a Natanz, vicino a Esfahan. Bushehr è una città industriale di quasi un milione di abitanti. Nella regione che include un giacimento di metano, lavorano anche 70.000 ingegneri stranieri.

Natanz, è il più importante sito per l’arricchimento del nucleare a nord di Esfahan, che a sua volta ne ha uno, inoltre è una città di 2 milioni di abitanti, considerata Patrimonio dell’Umanità.

Il reattore nucleare di Bushehr contiene attualmente 82 tonnellate di uranio arricchito, stando ai rapporti dei Cinesi e degli Israeliani. L’impianto dovrebbe essere funzionante da quest’estate, e produrre elettricità. Secondo i rapporti dell IAEA, a Natanz si produce a piena capacità l’uranio arricchito per reattori nucleari.

Secondo il Centro del Controllo per le Malattie, l’uranio 235 usato nei reattori nucleari ha un vita media di 700 milioni di anni. Quando è usato il propellente nucleare, questo si commuta in uranio 238, che ha una vita media di 4.5 MILIARDI di anni. Questi isotopi nucleari sono nefandi per la salute, in quanto emettono particelle alfa chimicamente tossiche. Inalate danneggiano i tessuti polmonari. Ingerite, danneggiano i reni, causano il cancro al fegato e alle ossa.

In una recente ricerca medica si parla di bambini che nascono deformi o morti a causa della esposizioni all’uranio. MAI nella storia è avvenuto che centrali nucleari siano state deliberatamente bombardate. Queste, in qualsiasi parte del mondo, operano in condizioni di severissimi controlli,  poiché le emissioni di materiale radioattivo è mortale, immediatamente, come pure dopo lungo tempo in seguito a un ’esposizione.

Se gli Stati Uniti o Israele deliberatamente bombarderanno una centrale o un infrastruttura per l’arricchimento del nucleare, il contenimento sarà danneggiato, provocando l’emissione di elementi radioattivi nell’ambiente.

Ci sarà la morte orrenda di tutte le famiglie nelle vicinanze. L’Unione degli Scienziati Responsabili ha calcolato almeno 3 milioni di morti in tre settimane in caso di attacco a Esfahan, e la contaminazione raggiungerà l’Afghanistan, il Pakistan e tutti i territori sino all’India.

Le centrali nucleari e i siti per l’arricchimento del nucleare sono costruiti con un cemento particolarmente resistente, spesso con vari strati di intercapedini di contenimento e sottoterra. Per bombardare queste infrastrutture bisogna usare dei potenti esplosivi, se non addirittura delle testate nucleari. Le esplosioni provocheranno una contaminazione sino ai più alti strati dell’atmosfera, ed è difficile predire dove ancora andrà.

Durante la guerra del Golfo nel 1991, sono andati in fiamme molti pozzi petroliferi in Kuweit. Secondo il Dipartimento di Stato americano, una pioggia nera si è propagata in Turchia e una neve nera sulle pendici dell’ Himalaya. Succederebbe lo stesso con il fumo causato da un bombardamento alle infrastrutture nucleari, nelle stesse condizioni di tempo, che comunque potrebbe raggiungere anche l’Europa.

Durante l’invasione dell’Iraq nel 2003 a opera degli USA, degli Inglesi, degli Australiani e altri, sono state usati proiettili e bombe arricchiti di uranio impoverito (U238). Dopo solo 9 giorni le particelle di questo uranio hanno raggiunto l’Inghilterra, dove dei semplici filtri dell’aria erano contaminati con il 300% di quest’uranio. Le condizioni atmosferiche a quel tempo, portarono queste particelle passando sulla Turchia, l’Ucraina, l’Austria, la Polonia, la Germania, la Svezia e la Danimarca fino all’ Inghilterra. Questo secondo il rapporto del Times, preso da uno studio sulla biologia elettromagnetica europea.

Le conseguenze radioattive di un bombardamento sull’ Iran avrebbero una vita media di 700 milioni di anni. Questa è una durata difficile da comprendere. Gesù Cristo predicava 2000 anni fa.

L’amministrazione Bush e e suoi consiglieri israeliani stanno ora progettando di contaminare il pianeta per 700 milioni di anni. Dalla retorica dei candidati presidenziali americani John Mc Cain e Hillary Clinton si evince che anche loro pensano la guerra sia una buona idea! I media americani applaudono.

O gli americani non hanno capito quello che li aspetta, o pensano di essere immuni alle conseguenze. Il pianeta non è poi così grande. Quello che gira in un senso, ritorna nell’altro. Il fumo dei pozzi petroliferi in fiamme durante la guerra del Golfo, è arrivato fino in Sud America. Le emissioni radioattive causate dai bombardamenti ai siti nucleari andranno lontano e ovunque, specialmente considerando che avranno 700 milioni di anni per farlo.

I Paesi intorno al Golfo contengono più della metà delle riserve mondiali di petrolio conosciute. Uno studio fatto da Fetter e Tsipis e pubblicato su “American Scientific” nel 1981, contiene una stima che il bombardamento di un reattore nucleare causerebbe la inabitabilità di 8600 MIGLIA quadrate intorno a seconda del vento. Bombardare il reattore di Bushehr significherebbe lasciare la metà del mondo senza petrolio.

Bombardare l’Iran significherebbe anche per gli americani la fine del loro Way of Life. Niente macchine per viaggiare, le grandi fattorie meccanizzate, il trasporto dei viveri, tutto finito. Questo significa che fame, sommosse, rivolte per mangiare e peggio, sono il quadro futuro.

Le Nazioni del mondo non possono fidarsi razionalmente dei consiglieri americani o israeliani sui bombardamenti ai reattori. E’ da folli dire, “Tutte le opzioni sono sul tavolo” mentre è un crimine contro l’umanità.

Gli Stati Uniti e Israele stanno cercando di preparare il pubblico ad accettare questa follia, annunciando che hanno bombardato con successo un reattore siriano senza effetti collaterali. Israele ha rilasciato recentemente un video dei bombardamenti sul reattore nucleare di Ossiraq in Iraq nel 1981.

“Vedete, è semplice. Non è successo nulla”. C’è solo il piccolo particolare, che il reattore era in costruzione, senza essere imbottito di tonnellate di uranio arricchito, ovviamente.

I popoli e i governi nel Golfo Persico, nel Medio Oriente, in Europa, dall’India sino alla Cina devono prendere contromisure effettive e massiccie per fermare questa follia. Le radiazioni una volta rilasciate non potranno più essere contenute da una risoluzione delle Nazioni Unite.
Americani e tutti gli altri che servono nelle forze armate nel Golfo Persico, in Afghanistan, in Iraq, in Libano, dovrebbero chiedersi quanto l’amministrazione Bush pensi che essi siano sacrificabili.

Il pianeta  implora “non bombardate  i reattori nucleari”.


Ringraziamo per la traduzione i lettori Claudia e Massimo


Originale >
 
Consider the Consequences of Bombing Iran’s Nuclear Power Plants, and Pray

Source >  GlobalResearch



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