PECHINO – La diga delle Tre Gole restituirà entro il 10 giugno al fiume Yangtze circa 5 miliardi di metri cubi d’acqua (sufficienti per riempire 2 milioni di piscine olimpiche), per combattere la peggiore siccità della Cina centrale da almeno 50 anni. A rischio i raccolti di riso e grano, ora si teme una minor produzione di energia idroelettrica proprio quando, in estate, il consumo è massimo.
Manca l’acqua in 7 province centrali e orientali e a Shanghai. Lo Yangtze, primo fiume cinese lungo 6.264 chilometri, sostiene il 65,7% delle coltivazioni del Paese, secondo l’Annuario dell’Agricoltura. Le autorità attribuiscono l’attuale siccità al riscaldamento globale. Ma molti esperti puntano l’indice contro la diga delle Tre Gole, alta 185 metri, e sospettano che stia causando veri cambiamenti climatici. E’ un dato di fatto che, da quando è in funzione, le siccità sono state più frequenti e dure.
La Cina ha un vasto sistema di dighe idroelettriche e la stagione più secca da mezzo secolo sta creando impreviste difficoltà: il livello delle acque della diga Danjiangkou sul fiume Han, tributario dello Yangtze, è pure al minimo.
Per le scarse piogge, nei 1.600 fiumi e canali dell’Hubei c’è 40% in meno di acqua rispetto al 2010, che già era stato un anno secco: sono in difficoltà circa 10 milioni di persone di 87 città e contee, come pure 1,2 milioni di ettari coltivati. Il Lago Poyang (Jianxi), il più grande della Cina, è ridotto a circa un quinto del bacino normale. Sono ridotti ai minimi storici anche i lagni Dongting nell’Hunan e Tai e Hongze nel Jiangsu, grandi fornitori di acqua. L’Ufficio Statale per il Controllo dell’Irrigazione e per l’Aiuto per la Siccità ha detto la scorsa settimana che scarseggia l’acqua potabile per circa 3,2 milioni di animali d’allevamento.
Per il fine settimana sono previste ancora alte temperature e scarse piogge. Anche nello Yangtze le piogge da gennaio a maggio sono state per il 40-50% sotto la media di lungo periodo.
Le province di Hubei e Henan da sole producono circa il 30% del riso, elemento essenziale nell’alimentazione cinese, al punto che per assicurare le necessarie forniture d’acqua è stato mobilitato l’esercito. Intanto la siccità fa impennare il prezzo del riso: gli ultimi 3 giorni, le sue futures hanno guadagnato il 3,9%. La siccità colpisce anche i raccolti di grano, al punto che le autorità sono più caute del solito e dicono che le conseguenze “non sono ancora chiare”.
La scarsità d’acqua preoccupa anche le ditte idroelettriche, in grande difficoltà per la scarsa portata di tutte le maggiori fonti idriche. L’estate il Paese ha sempre insufficiente energia e da anni nelle grandi città sono emanate rigide regole per limitare l’uso dell’elettricità per fini privati. L’agenzia statale Xinhua teme che per l’estate 2011 ci possa essere una scarsità di energia pari a 30 gigawatt, maggiore persino di quella pessima del 2004.
(AsiaNews/Agenzie)
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