Chi ha dato inizio alla Seconda guerra Fredda?
Patrick J. Buchanan
22 Agosto 2008
Il popolo americano dovrà essere eternamente grato alla Vecchia Europa per aver fatto saltare il piano Bush-McCain teso a far entrare la Georgia nella NATO.
Se la Georgia fosse stata nella NATO quando Mikheil Saakashvili ha invaso l'Ossezia del Sud, saremmo faccia a faccia con la Russia e dovremmo fronteggiare una guerra nel Caucaso dove la superiorità di Mosca è grande almeno quanto lo era quella americana nei Caraibi al tempo della crisi dei missili di Cuba.
Se anche questa fosse l'unica evidenza dovuta alla guerra Russia - Georgia, ci dimostra la pericolosa stupidità dell'affidare a teste calde, vaganti per nazioni evanescenti, il potere di tirar dentro in una guerra gli Stati Uniti.
Da Henry Truman a Ronald Regan, come ha detto il Segretario alla Difesa Robert Gates, i presidenti hanno sempre cercato di evitare di far scoppiare guerre con la Russia, anche quando l'Orso è stato il più bestia possibile.
Truman si rifiutò di usare la forza per far cessare il blocco di Berlino da parte di Stalin. Ike si rifiutò di intervenire quando il Macellaio di Budapest schiacciò nel sangue la Rivoluzione Ungherese. LBJ sedette impotente mentre i carri di Leonida Brezhnev fracassavano la Primavera di Praga. La risposta di Carter a Brezhnev che invadeva l'Afghanistan fu il boicottaggio dei Giochi Olimpici di Mosca. Quando Brezhnev ordinò ai suoi scagnozzi di Varsavia di schiacciare Solidarnosh ed abbattè un aereo di linea Sud Coreano uccidendo un mucchio di cittadini americani, incluso un membro del Congresso USA, Reagan non fece un cordiale tubo di nulla.
I presidenti non erano codardi, semplicemente non volevano innescare una guerra quando nessun interesse vitale stava correndo un rischio tale da giustificare la guerra. Eppure, se George W. Bush ci fosse riuscito e la Georgia fosse stata nella NATO, i Marines USA si sarebbero potuti trovare a combattere contro quelle truppe della Russia la cui bandiera sarebbe stata issata in una provincia di 70.000 Osseti del Sud che avevano preferito i Russi ai Georgiani.
L'arrogante follia dell'architetto della politica USA post-guerra fredda è oggi ben visibile. Facendo entrare tre ex-repubbliche sovietiche nella NATO abbiamo spostato la linea rossa USA per la guerra dal fiume Elba della Repubblica Ceca ad una distanza quasi alla portata dell'artiglieria della vecchia Leningrado.
Se l'Ucraina fosse stata ammessa dall'America nella NATO. Yalta, perla delle vacanze degli Zar, sarebbe un porto NATO e Sebastopoli, tradizionale base della flotta russa del Mar Nero, sarebbe una base navale della sesta flotta USA. Tutto in una volta è un salto troppo lungo.
E noi non potremmo capire come mai un patriota russo quale è Vladimir Putin possa infuriarsi per questo accerchiamento USA dopo che la Russia ha perso il suo impero ed ha cercato la nostra amicizia? Come avrebbe mai reagito Andy Jackson, ad un simile ammassamento da parte dell'Impero Britannico ?
Nel 1991, il petrolio del Kazakistan, del Turkmenistan e dell'Azerbaijan, apparteneva a Mosca. Forse non possiamo capire perchè Putin potrebbe covare sotto le ceneri una bramosia per gli oleodotti costruiti dagli Yankee con lo scopo di risucchiare il petrolio ed il gas dal Bacino del Caspio, attraverso la Georgia scissionista, verso l'Occidente?
Per una dozzina di anni, Putin & Soci, sono stati lì a guardare mentre agenti degli USA aiutavano a far cadere i regimi amici di Mosca in Ucraina ed in Georgia .
Se sta arrivando la Seconda Guerra Fredda, chi mai l'ha iniziata se non noi?
La rapida e decisiva azione dell'esercito di Putin nel respingere le forze georgiane fuori dall'Ossezia del Sud entro 24 ore dal momento in cui Saakashvili aveva dato inizio al suo fuoco di sbarramento ed alla invasione, suggerisce che Putin sapesse esattamente cosa Saakashvili stesse per fare, e lo abbia martellato giù duro.
E cosa sapevamo noi? Sapevamo che la Georgia stava per cadere nella trappola di Putin? Non avevamo visto i Russi schierati in attesa a nord della frontiera? Abbiamo dato noi il via libera a Saakashvili?
Joe Biden dovrebbe organizzare delle udienze pubbliche per scoprire chi abbia causato agli USA una simile umiliazione.
La guerra in Georgia ha smascherato il pericoloso iperdispiegamento di forze degli USA. In nessun modo l'America può combattere una guerra nel Caucaso contro la Russia con il suo esercito impantanato nell'Afghanistan e nell'Iraq. E neppure dovrebbe. Offrire l'appartenenza alla NATo a Tbilisi, come stanno facendo McCain ed Obama, è semplicemente demenziale.
Gli Stati Uniti devono decidere se vogliono una Russia indebolita come partner o se vogliono una Seconda Guerra Fredda. Perchè se vogliamo una Seconda Guerra Fredda, tagliando la Russia fuori dal petrolio del Mar Caspio e sbattendole in faccia la NATO, ci stiamo muovendo esattamente in quella direzione.
Vladimir Putin non è Stalin. E' un nazionalista deciso ad affermare, come capo di un paese orgoglioso e potente, il primato della sua nazione nella propria sfera di influenza, esattamente come i presidenti USA da James Monroe a Bush hanno fatto sulla nostra sponda dell'Atlantico.
Una Russia che risorge non presenta alcuna minaccia per alcun interesse vitale degli Stati Uniti. E' una minaccia solo nei confronti si un Impero Americano che presuma di avere un qualche diritto divino ad installare basi militari USA nel cortile o nel porticato di Santa Madre Russia.
Non è affar nostro chi sia alla guida dell'Ossezia del Sud o dell'Abkhazia. E dopo l'avventura senza senso di Saakashvili, perchè non permettere alla gente di queste regioni, tramite referendum sotto la guida dell'ONU o della Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, di decidere del proprio futuro?
Per quanto concerne Saakashvili, dopo questa acrobazia è probabilmente a Tbilisi, in disgrazia. Lasciamo che i neocon gli trovino una danarosa poltrona nell' American Enterprise Institute.
Patrick J. Buchanan
Tradotto per EFEFDIEFFE.com da Massimo Frulla
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