CFR e Brookings decidono la "strategia" di Obama
InfoWar
07 Dicembre 2008
Il Presidente eletto Barack Obama riceverà gli ordini operativi dal
Council on Foreign Relations e dal Brookings Institute, così ammette la
United Press International
Non potevano sbattertelo di più in faccia : "la cronaca di CFR-Brookings svela la strategia mediorientale di Obama," così recita un titolo sul sito web di United Press International . In altre parole, il CFR [ Council on Foreign Relations, ndt ], ed il pensatoio liberal del Brookings Institute stanno distribuendo il ruolino di marcia di Obama sotto forma di comunicazioni pubbliche.
"Ci sono svariati motivi per prendere seriamente questi consigli," riferisce la UPI. "Primo, il Brookings Institute è stato per oltre mezzo secolo il pensatoio che ha influenzato maggiormente e più profondamente le amministrazioni Democratiche, soprattutto in politica estera."
Ci puoi scommettere che questi "consigli" di Brookings-CFR ( veri e propri ordini di marcia ), saranno presi sul serio. Di fatto, sono le uniche indicazioni sul tavolo.
Poco viene detto del CFR, i Rockefeller controllano la cabala del governo mondiale che ha guidato la politica estera americana fin dall'inizio del secolo scorso. ll CFR è stato fondato dagli stessi "ragazzi" - J.P. Morgan, John D. Rockefeller, Paul Warberger, Otto Kahn, e Jacob Schiff - che ci hanno dato la Federal Reserve e l'attuale "crisi" economica" cioè nient'altro che l'ennesima programmata rapina perpetrata dalle banche, su scala globale.
Ancora una volta, ci viene detto che dobbiamo interessarci al tema della "pace" Arabo-israeliana. E' un gioco malato nel quale i globalizzatori cercano di sfruttare questo tema per portare avanti il loro "riappacificare " ( = fare la guerra ), ed il loro programma di "promozione della democrazia" ( leggasi : mettere le nazioni nelle mani dei banchieri criminali [ nell'originale banksters, crasi fra bankers e gangsters, ndt ], perchè li saccheggino ).
A tale scopo, i neocons sono fuori gioco mentre sono della partita i neolib(erali) tipo Strobe Talbott e Dennis Ross.
Lo stesso vale per Kenneth Pollack, che dirige il Saban Center of Middle East Policy presso il Brookings. Se pensate che i Palestinesi gli daranno una sincera stretta di mano, ripensateci : Haim Saban è un magnate dei media israeliani che ha orgogliosamente dichiarato "Sono un ragazzo con un solo interesse, ed il mio solo interesse è Israele."
Saban ha personalmente reclutato Martin Indyk, ex funzionario dell'amministrazione Clinton ed ex direttore delegato alla ricerca nell'AIPAC, come Saban, il direttore del centro.
"La rete dei neocon, piccola ma fittamente ed eccezionalmente organizzata, che ha influenzato con una presa stretta l'elaborazione delle politiche americane nel Medio-oriente per tutta la durata dell'amministrazione Bush, sta per essere scagliata negli inferi."
Però, un'occhiata alla lista dei membri del CFR mostra una notevole sovrapposizione con dei neocon e con dei neocon importanti, quali Elliot Abrams, Robert Kagan, Douglas Feith, Zalmar Khalilzad, Irving Kristol, Francis Fukuyama, e Max Boot, che è un membro anziano. In pratica, non c'è nessuna differenza : la politica estera USA è il nome dato ad un gioco di squadra che si gioca fra due fazioni selezionate entrambi dalla elite dominante. Le regole di base e gli obiettivi sono perciò immutabili.
"Anche la forza della personalità darà un'accelerazione alla diplomazia del pacificare. Fonti dalla ristretta cerchia attorno alla Senatrice Hillary Clinton hanno chiarito che è ansiosa, quale segretario di stato, di portare a termine il lavoro che suo marito, il Presidente Bill Clinton, aveva iniziato con la sua entusiastica adesione al settennale processo di pace di Oslo, che si arrestò nel 2000 col secondo summit di Camp David."
Naturalmente, fu un arresto programmato. Grazie agli Accordi di Oslo è infatti aumentato il numero dei coloni israeliani - sulla Sponda Ovest ed a Gaza sono passati da 110.000 a 195.000 - ed ha portato alla annessione di Gerusalemme Est. Sotto Oslo, le autorità di Israele confiscarono 35.000 acri di terre arabe per costruire strade ed insediamenti. Il "piano di pace" messo a punto dal CFR funzionò alla perfezione per i globalizzatori ed i loro amichetti di Israele : a metà 2000, più di un Palestinese su cinque aveva un tenore di vita inferiore ai 2,10 dollari USA al giorno, ed alla fine del 2000 la disoccupazione aveva raggiunto il 40%.
"Durante gli anni di Oslo, Washington h adato ad Israele più di 3.000.000.000,00 $ all'anno in aiuti e 4 miliardi nell'anno finanziario 2000, l'anno con maggiori finanziamenti eccetto il 1979," scrive Stephen R. Shalom .
"Di tali aiuti, la quota destinata ai militari era di 1,8 miliardi di dollari l'anno, e più di 3 miliardi nell'anno finanziario 2000, due terzi più alto che mai."
Hillary Clinton finirà il lavoro - forse nel senso che finirà i Palestinesi - un lavoro progettato dai suoi burattinai del CFR e di Brookings.
Anche Dennis Ross sta leggendo attentamente il copione. Abbandonato il governo nel 2001, egli ha infatti raggiunto il filoisraeliano Washington Institute for Near Est Policy. WINEP è associato al Jaffee Center for Strategic Studies presso l'Università di Tel Aviv ed il suo direttore era lo scomparso General Maggiore Aharon Yariv, ex ministro del governo israeliano e direttore dei servizi segreti. Ad ogni modo, WINEP è poca cosa se paragonato con l'American Enterprise Institute, la Brookings Institution, il Center for Security Policy, il Foreign Policy Research Institute, la Heritage Foundation, l'Hudson Institute, l'Institute for Foreign Policy Analysis, ed il Jewish Institute for National Security Affairs, tutti impegnati a segnare la politica estera americana quando si tratta di medioriente.
"La maggior parte della relazione però, si riferisce all'Iran, ed anche qui segue lo stesso approccio concettuale generale e strategico che applica al conflitto arabo-israeliano," prosegue la UPI. "La relazione suggerisce una "iniziativa diplomatica ampia mirante a coinvolgere il più pervicace nemico degli Stati Uniti nel medioriente," e suggerisce che l'approccio "dovrebbe includere colloqui incondizionati e diretti con l'Iran" nello sforzo di indurre la nazione islamica a fermare lo sviluppo di "armi nucleari e missili a lungo raggio in grado di trasportarle."
Questo nonostante l' AIEA e numerosi esperti abbiano ripetutamente dichiarato che non c'è prova che l'Iran stia sviluppando armi nucleari. "Non ho ricevuto la minima informativa su di una concreta attività di un programma di sviluppo di armi atomiche in corso attualmente," così ha detto alla CNN lo scorso ottobre Mohamed ElBaradei Direttore Generale dell'AIEA.
Rimanendo nei parametri specificati dal Trattato di Non-proliferazione Nucleare [ NPT, in inglese, ndt ], l'Iran ha tutto il diritto di sviluppare un programma di energia nucleare. L'Iran ha firmato l' NPT ed ha aperto le sue strutture nucleari agli ispettori internazionali, mentre Israele non lo ha fatto; in effetti ci sono regole speciali che si applicano al cliente Stato di Israele e che non si applicano agli Arabi ed all'Iran, ma niente di tutto ciò è citato nella relazione di quei globalizzatori del CFR-Brookings.
"Le raccomandazioni politiche relative all'Iran, contenute nella relazione, daranno ad Obama anche la copertura politica per implementare la sua famosa campagna retorica - per la quale è stato in parte punito - a favore del coinvolgere i capi della Repubblica Islamica dell'Iran senza dettare precondizioni."
Gli fornisce anche la copertura politica per bombardare sonoramente l'Iran dopo che questo preteso dialogo "senza precondizioni" sarà fallito, come quasi certamente sarà, perchè gli Iraniani sono determinati nel voler portare avanti il loro programma per l'energia nucleare e si opporranno ai tentativi di negare loro i diritti garantiti dall' NPT. "La probabilità che questo approccio possa effettivamente indurre i mullah di Teheran a cambiare direzione, appare trascurabile," ammette la relazione del CFR-Brookings.
"La squadra di politica estera di Obama ed il pensatoio liberal costituito per occuparsene, entreranno in carica pieni di energia, fiducia e buone intenzioni, ma i piani della storia sono contro di loro, " così conclude la UPI. Johnson, Carter e Clinton, ci viene detto nello stile favolistico tipico della narrazione storica americana, hanno fallito nel portare la pace in Medioriente.
In effetti, questa non è che una ennesima favoletta da far bere alla gente. Il piano del CFR per il Medioriente andrà avanti come programmato, con lo scopo di ammorbidire la zona per la dominazione dei globalizzatori - nel gergo doppio degli unomondisti questo viene detto 'diffondere la democrazia' - le nazioni devono venir spaccate e violentemente balcanizzate e le loro culture ed organizzazioni sociali devono essere distrutte dalla diplomazia alle bombe ad alta penetrazione ed all'uranio impoverito.
Israele, in questo progetto, rimane un avamposto per conto terzi.
Dovrebbe essere evidente anche per l'Obamofilo più sfegatato che non c'è differenza fra l'amministrazione Bush e l'entrante amministrazione Obama. Ancora una volta, questi bambocci ubbidienti sono facilmente sgamabili e pagheranno il prezzo dopo che gli uomini del CFR e di Brooking si saranno installati solidamente alla Casa Bianca, soprattutto con un Congresso democratico compiacente.
Per finire, non è un'esagerazione dire che il famoso "cambiamento" di Obama non è altro che un mettere del rossetto ad un maiale.
Kurt Nimmo
Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla
Fonte > Infowars | 4 dicembre 2008