ROMA (Reuters) - Sembra infittirsi il giallo sull'appartamento di Montecarlo per cui il presidente della Camera Gianfranco Fini è finito nella bufera politica, con accuse di dossieraggio che oggi fanno dire all'avvocato del premier, Niccolò Ghedini, che chiamare in causa Silvio Berlusconi è stato "folle" e "diffamatorio" da parte dei finiani.
Il ministro della Giustizia di Saint Lucia, Rudolph Francis, ha confermato oggi in una conferenza stampa, come ha riferito il sito internet del Fatto Quotidiano, quanto già dichiarato ieri al giornale, cioè di aver firmato una lettera che attestava che l'immobile è stato comprato da una società off shore il cui titolare è Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Fini.
La lettera inchioderebbe Fini, ma diversi critici dicono è destinata a complicare la trama anziché fare chiarezza.
Ci proverà, a fare chiarezza, lo stesso Fini che pubblicherà domani sui siti Internet vicini al gruppo Futuro e libertà un videomessaggio sulla vicenda, come riferisce il suo entourage.
Il caso dell'appartamento di Montecarlo, ricevuto in eredità nel 1999 dall'allora An e in cui abita Tulliani è stato rilanciato a fine luglio dalla stampa vicina a Berlusconi mentre si consumava un drammatico divorzio tra i due ex alleati.
Secondo questi giornali, l'immobile sarebbe stato venduto per un prezzo molto inferiore a quello di mercato a una società off shore.
Fini ha smentito di avere svolto qualsiasi ruolo nella vendita dell'appartamento, che risale al 2008, e di avere appreso con stupore che in seguito vi fosse andato ad abitare Tulliani.
A infittire la storia, è spuntata la lettera del ministro della Giustizia dell'isola caraibica e rilanciata in Italia da Dagospia e la conferma odierna dello stesso sulla sua autenticità.
RESTANO I DUBBI
Ma la carta intestata della lettera in questione risulta diversa da quella prodotta dalla stamperia di stato di Saint Lucia: i caratteri non sono gli stessi, e c'è un insolito link digitale.
"Siamo solo noi a stampare le carte ufficiali, non facciamo carte digitali e non mi ricordo che ci abbiano mai chiesto di cambiarle", ha dichiarato al "Il Fatto" un funzionario della stamperia di stato, Junior Aimable.
Del resto, notano i finiani, la storia della lettera su carta intestata desta stupore di per sé perché Saint Lucia è un paradiso fiscale che garantisce il massimo riserbo, e la conferma di Francis rischia di mettere in allarme gli investitori stranieri.
Ieri sera, poi, il presidente di Fli alla Camera Italo Bocchino, intervenendo alla trasmissione Rai "Annozero", ha segnalato che da alcuni anni il ministro caraibico sarebbe molto amico di Berlusconi.
"Non cambia il nostro giudizio sull'operazione di dossieraggio", ha detto stamani a Sky Bocchino, commentando la conferma da parte del ministro Francis, e ribadendo che dalle indagini "emergerà in maniera chiara" la falsità delle accuse a Fini.
"FOLLE COINVOLGERE PREMIER"
In una nota diffusa questa mattina, l'avvocato del premier e deputato del Pdl Niccolò Ghedini dice che è stato "folle" e "diffamatorio" il riferimento a Berlusconi da parte dei finiani.
Ad "Annozero", infatti, Bocchino ha dichiarato che alla "patacca" - come ha definito la lettera di Saint Lucia - avrebbero lavorato l'entourage di Berlusconi e il direttore de "L'Avanti" Valter Lavitola, che recentemente ha accompagnato il premier in un viaggio in Sud America.
"Le dichiarazioni volte ad ipotizzare un diretto coinvolgimento del presidente Silvio Berlusconi nella vicenda della casa di Montecarlo sono infondate, pretestuose e diffamatorie", scrive Ghedini.
Secondo l'avvocato "è stato folle e risibile" ipotizzare che Berlusconi "potesse aver dato mandato a chicchessia per creare un documento ufficiale falso che in tempi brevi avrebbe potuto essere smentito dal governo locale".
"Nessuna attività di dossieraggio, quindi, da parte del presidente del Consiglio - prosegue la nota - ma soltanto fatti scaturiti, in modo indipendente, da indagini giornalistiche che, ovviamente, nel pieno rispetto delle garanzie dovranno essere provati dalle autorità competenti".
Sulla vicenda della casa di Montecarlo la Procura della Capitale ha aperto un fascicolo d'inchiesta contro ignoti per il reato di truffa aggravata, dopo la denuncia di alcuni esponenti del partito La Destra di Francesco Storace, che si staccò da An nel 2007 in polemica con Fini.
Fonte > Reuters | 24 settembre