Bufera sul Grande fratello: «Premiato chi bestemmia»
Avvenire
06 Gennaio 2011
Tutto perdonato. Tra gli applausi dell’addomesticato pubblico in studio. Senza il minimo rispetto per i tanti che, credenti e non, ritengono inaccettabile che una bestemmia pronunciata in tv (un anno fa come ieri) venga perdonata, abbattendo così un’altra frontiera del buongusto e dell’educazione (finora chi bestemmiava in video veniva cacciato). Con la televisione che, al solito, si autogiudica e si autoassolve (con la finta complicità del televoto).
Facendo spettacolo di ogni cosa. Perché la deriva del clima, nel Grande Fratello 11, offre un quadro desolante di sguaiataggine e di ipocrisia che necessità di alimentarsi sempre più voracemente di volgarità e violenza. Ed è violenza l’offesa al pubblico contenuta nella bestemmia: anche per chi non sia religioso, la bestemmia è un atto di profanazione e di oltraggio, tocca – come nota Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia, in una sua lettera a Piersilvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset – i sentimenti più intimi di ognuno.
«Ci sono regole morali che non possono esser sacrificate alle regole dell’audience» scrive Marziale, dopo la squallida riammissione l’altra sera in diretta tv del bestemmiatore. «Bestemmiare in televisione genera normalizzazione e assuefazione. E al di là di leggi e regolamenti abbiamo sempre chiesto alle emittenti televisive di coadiuvare la famiglia e la scuola nel difficile percorso di contenimento dell’emergenza educativa che sta caratterizzando la contemporaneità». Ma della famiglia il Grande Fratello se ne infischia: salvo poi fare teatrino sgradevole e falso nel presentare alla madre «reclusa» (!?) la figlia di sei anni che non vede da tempo, con corredo di lacrime e ululati di disperazione mal recitata.
«Molti spettatori ci hanno espresso la loro indignazione», afferma Luca Borgomeo, presidente dell’Associazione di telespettatori cattolici Aiart. E continua: «Mancano responsabilità sociale, responsabilità e correttezza professionale. Bisognerebbe sospendere il Grande Fratello e boicottarlo rendendo note le continue offese alla dignità e all’intelligenza dei telespettatori». Severo anche il giudizio del Moige - movimento genitori: «Adesso per chi compie un atto deprecabile come la bestemmia è previsto addirittura un premio: non l’espulsione immediata, bensì il reintegro nella trasmissione». Conclude Elisabetta Scala del Moige: «L’unica soluzione possibile per porre fine a questa bassezza in tv è che da parte di tutti, spettatori e soprattutto inserzionisti, ci sia un no deciso a sponsorizzare programmi del genere».
Vincendo la serata con 5.606.000 spettatori, share del 25%, il programma ha coinvolto soprattutto i giovani: con una costante lezione di violenza verbale e gestuale, di sguaiataggine e grossolanità in costante ascesa. Ma anche – come nota Massimiliano Dona, Segretario Nazionale dell’Unione Nazionale Consumatori, con due errori di Alessia Marcuzzi «che ha rivelato in anticipo i risultati del televoto, a votazioni ancora aperte, e attribuendo poi la decisione al Grande Fratello, così ammettendo l’inutilità dei televoti rispetto alle determinazioni della redazione". Da notare, continua Dona, «che le indicazioni sui costi dell’sms sono scritte in caratteri sempre più illeggibili, tanto da rendere quasi impossibile per il telespettatore sapere quanto spenderà per esprimere la sua (davvero fondamentale?) preferenza».