MILANO - Anche la Russia scarica Gheddafi. E senza troppi giri di parole. L'agenzia Reuters riporta un virgolettato di una fonte interna del Cremlino, secondo la quale il leader libico non sarebbe altro che un «cadavere vivente che cammina senza alcun posto nel mondo moderno civilizzato».
SILENZIO - La notizia arriva dopo un lungo silenzio da parte di Mosca da quando è esplosa la crisi libica. Questa presa di posizione segue quella adottata con chiarezza dagli Stati Uniti già dal 26 febbraio, dopo l'approvazione delle sanzioni pa parte delle Nazioni Unite. «Gheddafi se ne deve andare subito», aveva dichiarato il presidente Barack Obama. Concetto ribadito dal Segretario di Stato Hillary Clinton, due giorni dopo, dalla sede Onu di Ginevra.
LA RUSSA: «PER FAR RISPETTARE L'EMBARGO SERVONO NAVI» - «Al momento è stato deciso l'embargo delle armi da parte dell'Onu per la Libia. Per adesso sostanzialmente è un ordine ma non vi è alcuna struttura preposta a farlo rispettare coattivamente». Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa incontrando i giornalisti a Catania a bordo della nave San Giorgio. «Se questo dovesse avvenire - ha proseguito - è chiaro che il braccio del Mediterraneo tra noi e la Libia diventa il punto principale e per farlo rispettare occorrono minimo 16 unità navali del tipo della San Giorgio». «La Sicilia insieme a Malta - ha continuato La Russa - diventa il punto di riferimento.
È chiaro che le 16 navi non potrebbero essere solo italiane. In quel caso occorrerebbe un supporto multinazionale. Attualmente vi sono già alcune navi di altre nazioni. Credo che se ci fosse la volontà di far rispettare coattivamente l'embargo bisognerebbe che le navi, coordinate da un' unica struttura, fossero da 16 a 20». Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, a Catania, non ha invece voluto commentare la possibilità di esilio di Gheddafi: «Non è compito del ministero della Difesa e quindi non voglio esprimermi».
L'11 MARZO RIUNIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO - Una riunione straordinaria del Consiglio Europeo è stata convocata a Bruxelles per venerdì 11 marzo, lo stesso giorno in cui già era in programma al quartier generale Ue l'atteso vertice tra i diciassette membri di Eurolandia per affrontare i problemi legati al debito di alcuni Paesi appartenenti all'Unione: lo hanno riferito fonti comunitarie riservate, secondo cui i capi di Stato e di governo affronteranno la crisi libica e le altre rivolte in atto nel mondo arabo e islamico. Il summit straordinario è stato indetto su richiesta del premier britannico David Cameron e del presidente francese Nicolas Sarkozy.
Fonte > Corriere.it