Alitalia, Elia Valori rinviato a giudizio
Corriere.it
21 Settembre 2011
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ROMA - Rinvio a giudizio per l'ex presidente di Autostrade, Gian Carlo Elia Valori, e dei manager Claudio Prati e Danilo Dini in relazione al tentativo di scalata ad Alitalia. È quanto stabilito oggi dal Gup del Tribunale di Roma, Maria Buonaventura. Valori, Prati, Dini sono accusati di aggiotaggio in concorso con l'ex presidente della Consulta, Antonio Baldassarre, già a processo per questa vicenda. Il processo è fissato per il prossimo 22 novembre davanti alla sesta sezione collegiale.
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Per Valori inizialmente era stata sollecitato l'archiviazione. Poi, la decisione dei pm Maria Francesca Loy e Stefano Pesci, di chiedere il rinvio a giudizio giunta dopo la testimonianza di Valori in aula nell'ambito del confronto svolto con Baldassarre di fronte al gup, Maria Finiti.
PARTE CIVILE - Inizialmente la procura era orientata a chiedere l'archiviazione per Valori, Dini e Prati. Con riferimento soprattutto al primo non erano emersi elementi che potessero provare una sua partecipazione o una sua istigazione nella diffusione di notizie agli organi di stampa circa l'offerta della cordata Baldassarre per l'acquisto delle azioni Alitalia con conseguente alterazione del titolo quotato in Borsa. Un acceso confronto in aula tra lo stesso ex presidente della Rai e Valori, però, spinse il pm a richiedere indietro gli atti per un approfondimento dell'indagine, conclusa poi con la richiesta di processo per tutti.
Nell'operazione Alitalia, Valori, secondo chi indaga, avrebbe assunto il ruolo di advisor partecipando al progetto in qualità di presidente della finanziaria Sviluppo Mediterraneo. Il giudice Bonaventura ha anche accolto la richiesta di costituzione di parte civile avanzata dalla Consob, dal Codacons e da circa 400 investitori privati.
«Il giudice ha ritenuto necessario il vaglio dibattimentale - hanno commentato gli avvocati Piergerardo Santoro e Alessandro Petrucci, difensori rispettivamente di Dini e Prati -, vaglio che secondo noi non aggiungerà alcunché a quanto già emerso dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di Valori e Baldassarre in occasione di quel confronto. Riteniamo che la prova della consapevolezza del reato attribuita a tutti e quattro sia impossibile».
Fonte > Corriere.it