Ahmadinejad: «Israele è alla fine»
Corriere.it
02 Giugno 2008
Berlino: «No a ingresso Roma nel "5+1"»
Il governo tedesco contrario alla partecipazione dell'Italia alle trattative con Teheran sul nucleare
TEHERAN - Israele «è alla fine e verrà presto eliminato dalle carte geografiche» ha ribadito il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, alla vigilia della sua partenza per Roma, dove parteciperà al vertice della Fao.
«STORIA DI 60 ANNI DI CRIMINI» - «Il regime sionista criminale e terrorista, che ha una storia di 60 anni di saccheggi, aggressioni e crimini - ha affermato Ahmadinejad, citato dall'agenzia Irna - è alla fine e verrà presto cancellato dalle carte geografiche». Ahmadinejad parlava agli ospiti stranieri arrivati a Teheran per assistere alle cerimonie per il 19esimo anniversario della morte del fondatore della Repubblica islamica, l'ayatollah Khomeini.
FINE ANCHE DEGLI USA - Il presidente iraniano nello stesso discorso ha profetizzato anche la fine della potenza americana. «Il tempo delle potenze tiranniche è finito - ha detto Ahmadinejad - e con la vigilanza e la solidarietà tra i popoli, gli Usa e tutte le potenze sataniche se ne andranno e la giustizia arriverà».
NO DI BERLINO AL GOVERNO ITALIANO -Il governo tedesco intanto fa sapere di non appoggiare il desiderio del nuovo governo italiano di partecipare direttamente alle trattative nucleari con l'Iran. Una modifica del formato attuale delle trattative ("5+1", ovvero i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu più la Germania) non sarà presa in considerazione, ha detto il portavoce del governo tedesco, Ulrich Wilhelm. L'obiettivo delle trattative che vanno avanti da mesi è quello di arrivare al blocco dell'arricchimento dell'uranio in corso in Iran e sono condotte dai cinque Paesi con diritto permanente di veto alle Nazioni Unite (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia) più la Germania. In questo momento stanno preparando una proposta che favorisca la rinuncia da parte dell'Iran, come chiede da tempo la comunità internazionale.
FRATTINI - Sulla questione del nucleare iraniano il nuovo ministro degli Esteri, Franco Frattini, ed il collega della Difesa, Ignazio La Russa, anche nel loro primo incontro a Bruxelles la scorsa settimana avevano esplicitato nuovi orientamenti, e l'intenzione italiana di mantenere una linea «più ferma» rispetto al passato. Frattini aveva sottolineato la volontà di Roma di entrare nel gruppo dei paesi 5+1 (gli stati membri del consiglio di sicurezza Onu, più la Germania) che gestisce le trattative con Teheran. Pochi giorni fa, a Stoccolma, il segretario di Stato Usa Condoleezza Rice aveva espresso il convinto sostegno di Washington ad un ingresso di Roma nel 5+1.
Fonte > Corriere.it