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"Hanno messo il sapone in bocca al mio bambino"
Repubblica.it
25 Febbraio 2011
Ha otto anni. Le maestre denunciate: «Bestemmiava»
TORINO - Sul portone della scuola di via Trieste campeggia un cartello: «Se pensi che l’educazione sia costosa, prova con l’ignoranza». È una sintesi efficace, perché in definitiva tutta questa storia, minima solo in apparenza, ruota intorno al concetto di educazione.
A Sant’Ambrogio, in bassa Val di Susa, una mamma ha denunciato le maestre del figlio perché, a suo dire, avrebbero inflitto al bambino, che frequenta la terza elementare, una punizione eccessiva. «Non siamo più ai tempi del ghetto», dice testualmente la donna, che a tutela del figlio preferisce non comparire con nome e cognome. Abuso dei mezzi di correzione, hanno scritto i carabinieri di Avigliana, che hanno raccolto la denuncia e dopo alcuni accertamenti hanno trasmesso il fascicolo in Procura a Torino.
Secondo il racconto di Luca, nome di fantasia, le due insegnanti gli avrebbero lavato a forza la bocca con acqua e sapone: poco prima, in classe, il bambino aveva detto alcune parolacce e in particolare si era lasciato sfuggire una bestemmia. «Queste cose non si dicono, adesso sciacquati la bocca!» sarebbe stato il commento delle maestre. Un castigo eccessivo, per la madre di Luca: «Certo, lui ha sbagliato a dire quelle parolacce e soprattutto a bestemmiare, è un comportamento che dà fastidio anche a me. Ma via, non siamo più nel secolo scorso: certi insulti si ascoltano ogni giorno in televisione e a chi non scappa, ogni tanto, un “porco...”?
Adesso il bambino da due settimane non va più a scuola. «Non se la sente e di notte ha gli incubi - racconta la madre - E poi non voglio che ritorni in classe se prima non verranno allontanate quelle due persone». Un provvedimento al quale la dirigente scolastica Claudia Rolando non pensa neppure lontanamente: «Fino a quando non ci sarà una decisione della magistratura le due colleghe resteranno al loro posto, si tratta di insegnanti competenti e di grande professionalità».
Lo ribadisce anche la vice dirigente Donatella Gagliardi, che all’interno del circolo didattico segue più da vicino le scuole di Sant’Ambrogio. Ieri è stata ascoltata dai carabinieri, non vuole sbilanciarsi ma conferma che le insegnanti sono molto qualificate e con esperienza nell’attività di sostegno.
Già, perché Luca è a detta di tutti un bambino «difficile». Lo conferma anche la madre: «È seguito da una psicologa ma non ha problemi mentali, è solo esuberante, non riesce mai a star fermo». «È indisciplinato, a tratti violento - ribattono alcune colleghe delle maestre sotto accusa - insulta compagni e insegnanti e a volte volano anche le sedie. Dall’inizio dell’anno già sette bambini sono stati messi in altre scuole dai loro genitori perché la classe è considerata troppo turbolenta».
Antonella Falchero, assessore all’Istruzione del Comune di Sant’Ambrogio, è anche insegnante. «Metterei la mano sul fuoco per quelle due maestre - commenta - e non per spirito di corpo. Le conosco e so che sono persone che alla scuola hanno sempre dato l’anima. Nessuno vuole criminalizzare il bambino né sua madre, ma sappiamo che Luca è un soggetto difficile, la verità è che in casi come questo, a scuola manca un supporto efficace per i docenti».
Ma la mamma del bambino insiste: «Finché ci sono quelle due, Luca a scuola non torna. E non finisce qui, mi sono rivolta a un avvocato e sto pensando di fare una causa civile».
GIORGIO BALLARIO, GIUSEPPE MARITANO
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